Totti:" Tre acquisti per parlare di scudetto"

15/12/2009 alle 11:44.

IL ROMANISTA (G. PIACENTINI) - Domenica sera i difensori della Sampdoria gli hanno riservato un trattamento particolare. Quello che di solito si riserva ai grandi campioni: lo hanno picchiato dall’inizio alla fine. Lui ormai ci è abituato ma durante la gara ha avuto a che ridire spesso con l’arbitro D'Amato, che non lo ha per niente tutelato.

«Lucchini e Gastaldello – le sue dichiarazioni rilasciate all’aeroporto di Genova prima del ritorno a Roma - mi hanno piuttosto maltrattato. Ne ho presi tanti di calci a Marassi. Mi aspettavo che l’arbitro intervenisse più stesso, che mi tutelasse un po’ di più». La Roma però è tornata a casa con l’ennesimo risultato utile consecutivo, su un campo complicato. E’ una squadra diversa rispetto a quella che a inizio stagione sembrava allo sbando, e il merito è soprattutto di Claudio Ranieri. «Ha portato carisma. Per una squadra tecnica come la nostra, l’aspetto caratteriale rappresenta la cosa più importante perché era quello che ci mancava. Ora abbiamo più personalità e consapevolezza nei nostri mezzi. Si è visto anche a Genova contro la Sampdoria: a me questa Roma piace sempre di più».

L’ottimismo è comunque tornato. Battendo il Parma domenica si può tornare al quarto posto, in piena corsa per la . Che poi è l’obiettivo di questa squadra. «Sì, siamo una squadra da : il nostro obiettivo è il quarto posto. Possiamo arrivarci, dobbiamo arrivarci: ci dobbiamo credere». Nei giorni scorsi Gian Paolo Montali ha detto che la società ha il diritto e il dovere di giocare per lo scudetto. Obiettivo da centrare nei prossimi due anni. «E’ un progetto affascinante, ambizioso. Nulla è impossibile...la squadra è di qualità ma per puntare allo scudetto servono altri 3- 4 giocatori. Uno per reparto». Più chiaro di così non si può.

Totti ci tiene a chiarire anche un altro punto. Spesso gli viene rinfacciato di essere lui quello che non vuole che arrivino attaccanti. Niente di più falso. «Ben venga una punta, purché sia forte. Sapete benissimo come la penso: più campioni ci sono meglio è». Un campione, in potenza, è Stefano Okaka, che gli sta seduto proprio di fianco. lo incoraggia. «Occhio al nostro Stefano: in prospettiva può diventare il nostro piccolo Drogba. In quanto al , invece, ne abbiamo già due molto forti: Bertagnoli e Doni. Non dimentichiamo, infatti, quello che ha fatto Alexander per la Roma giocando anche in condizioni fisiche precarie e dimostrando anche un grande attaccamento alla maglia».

In attesa di rinforzi sul campo, ne sono arrivati alcuni in società. Gian Paolo Montali sta cercando di riorganizzare l’ambiente-Roma fin dalle fondamenta. Col capitano il feeling è stato immediato. «Montali è stato un acquisto azzeccato, ha portato la giusta mentalità. E’ un uomo di raccordo tra di noi e la società. Rigido, quasi un "tedesco". Serviva una figura di questo spessore e con queste caratteristiche che portasse organizzazione a questo gruppo che deve migliorare e lo sta facendo giorno dopo giorno. Ha personalità e quelle giuste ambizioni che stimolano anche la squadra».

Cioè stare sempre sulla corda, forse anche per questo ieri sera il capitano è stato chiaro: «Adesso l’obiettivo è arrivare primi nel girone di Europa League».