GASPORT (M.CECCHINI) - In attesa di interrompere la fuga dei cervelli e di far rientrare i capitali dall'estero, qualcosa comincia a rimettere piede in Italia. Un campione del mondo, ad esempio. Ovvero Luca Toni, che ieri ha rotto gli indugi e ha scelto il suo futuro: Roma.
Voglia di Mondiale Che il centravanti dellItalia campione del Mondo a Berlino avesse concluso la sua avventura al Bayern Monaco ormai era chiaro da tempo. Troppi i conflitti con il tecnico Van Gaal, troppe le polemiche pubbliche per far immaginare che lattaccante potesse restare ancora in Germania, vista soprattutto lemarginazione a cui era stato costretto. Lultimo atto è stata luscita inequivocabile della dirigenza tedesca: «Toni siamo disposti anche a regalarlo». Visto lingaggio circa 6 milioni a stagione e con un contratto fino al 2011 sarebbe stata lunica opzione per un giocatore di 32 anni. Ma la Roma ha saputo giocare tre carte importanti per battere la concorrenza straniera (Amburgo, Atletico Madrid e Dinamo Mosca su tutte) e portare lex viola alla corte di Ranieri: la voglia del centravanti di andare al Mondiale (e questo non giocando non gli sarebbe stato possibile), il desiderio di tornare in Italia (cosa che aveva confidato agli amici) e infine il gusto di ricominciare a far coppia dattacco con Francesco Totti.
Le telefonate Non a caso il discreto pressing telefonico del capitano della Roma era cominciato già in estate, quando allorizzonte sintravedevano le nubi nel rapporto col nuovo allenatore olandese del Bayern. In questi ultimi giorni si sussurra che il rapporto sia continuato in modo sotterraneo e così Toni, visti i tentennamenti dellInter, ha rotto gli indugi scegliendo il prestito alla Roma. Questo, probabilmente, rinunciando anche a qualcosa rispetto ai 3 milioni netti che dovrebbe prendere per metà stagione e decidendo di giocarsi il futuro in sei mesi. Futuro che significa essenzialmente due cose: Mondiale e un rinnovo (forse biennale) col club giallorosso. Tutto questo avendo tagliato, il 26 maggio, il traguardo dei 33 anni. Di sicuro il giocatore emiliano ha due certezze: 1) Ranieri voleva una punta forte fisicamente, in grado di far salire la squadra e di dare valide alternative anche nel gioco aereo. Un po il suo identikit. 2) Una maglia da titolare non gli sarà garantita, perché non sempre la Roma potrà permettersi il lusso di giocare avendo davanti un tridente composto da Totti, Toni e Vucinic. Il montenegrino quindi potrebbe andare in panchina? È presto per dirlo, visto che letà e la considerazione di Ranieri («è uno dei più forti attaccanti dEuropa») gioca dalla sua parte.
Caso Baptista Impressioni? Riagguantata la zona Champions, la Roma sembra aver preso terribilmente sul serio i giudizi che la vogliono avversaria dellInter per il titolo. Ma questo però non interromperà il feeling tra le due società, non a caso Baptista (sempre più chiuso) potrebbe finire proprio ai nerazzurri che, non potendo più dare in cambio Suazo, potrebbero mettere sul piatto il cartellino di Burdisso, in prestito ai giallorossi. Ma questo è il futuro che verrà. Il presente Roma si chiama Toni. Professione goleador in cerca di riscatto.