Sveglia e bicicletta, lavoro e bridge. Com'è una giornata da Angelini

19/12/2009 alle 13:13.

IL ROMANISTA (C. ZUCCHELLI) - Lo sport e l’azienda, la passione per il lavoro e quella per la famiglia. E la poca attitudine a frequentare locali e ristoranti, se non con poche e fidatissime persone. Soprattutto adesso che tutti sono in attesa di mosse, fare un ritratto privato di Francesco Angelini è piuttosto semplice.



Durante le cene gli argomenti principali sono due, che poi corrispondono ai grandi amori di Angelini: il bridge (almeno una volta a settimana ci sono gli allenamenti) e la Roma. Il tutto avviene nel raggio di neanche 20 chilometri, visto che la sede della sua azienda si trova in zona Furio Camillo. Lì entrare è praticamente impossibile: all’ingresso dei palazzi marroncino chiaro, segretarie e uomini della sicurezza permettono di salire le scale solamente a chi ha un appuntamento già prenotato e confermato. Bocche cucite naturalmente, perché «non è nostra abitudine parlare del presidente» come spiegano i dipendenti. Così come del resto gli abitanti del quartiere: Angelini infatti non è solito frequentare la zona, e anche se tutti sanno che lavora lì, solo in pochi l’hanno visto. Neanche il proprietario dell’autoricambi di via Amelia, a due passi dall’azienda, che ha il locale interamente tappezzato di bandiere e foto giallorosse. Forse un segno del destino. Al Parioli, poi, Angelini va raramente: è socio, ma non lo si vede mai in giro. Quando va al circolo pensa solo e soltanto al bridge e, ovviamente, alla Roma. Visto che più di qualcuno l’ha sentito, nel corso di questi anni, parlare delle gioie (e delle sofferenze) che gli regalava la sua squadra del cuore.