Così si è assistito prima alla resurrezione di Mexes, uscito di scena proprio con l’avvento di Ranieri, poi alla sorprendete continuità di Juan. «Mi sentivo titolare fisso, per questo prendevo le partite sottogamba. Ora ho ritrovato gli stimoli», ha dichiarato il francese in via di guarigione dal problema al ginocchio.

 

Al suo fianco Juan. Gli infortuni continui, la polemica con la nazionale verdeoro e l’esclusione punitiva sono ormai un ricordo lontanissimo per Juan per il quale, secondo Pradè «è esclusa la cessione sia a gennaio che a giugno».

Zero gol nelle ultime 4 partite. Merito da condividere con Julio Sergio. «Non capivo perché con Spalletti non giocavo. Ora sento la fiducia intorno a me», dice il portiere passato da oggetto misterioso a titolare inamovibile. La stessa fiducia che hanno ritrovato Perrotta e Taddei per cui si chiedeva un prepensionamento. Ora rappresentano due punti fermi dello scacchiere giallorosso. «Sono felice di questo momento. Del mio contratto se ne occupa il procuratore ma la priorità è per la Roma», ha confidato Taddei che ancora coltiva la speranza di rimanere.

 

Fra le magie di Ranieri anche il ritorno di Cassetti. Tutti ricordano l’erroraccio contro la Juve in occasione del gol di Diego ma nessuno può dimenticare il recente gol nel derby che ha rigenerato un giocatore dato per partente già a gennaio e che ora dichiara di «voler rimanere in questo splendido ambiente». Un ambiente rinvigorito dalle recenti vittorie che, come ha dichiarato domenica Ranieri, «hanno rinsaldato il rapporto fra la Curva e la squadra».

Sotto quella Curva hanno ricominciato a correre Totti e De Rossi, tornati ad essere i fari di questa Roma versione vintage. Un’armata ricaricata e vincente che ha raccolto più punti di tutti nelle ultime 7 partite e che si ritroverà a Trigoria il 28 dicembre per consolidare o migliorare quella quarta posizione che mancava da un anno e mezzo.