GASPORT (A. CATAPANO) - Ma datti al calcio, o al basket. Dipende dalla professione di partenza. Cè chi eccelle nellaltro sport più che nel proprio, chi se la cava bene sia con i piedi sia con le mani, chi è un disastro sul campo e sul parquet, chi, infine, non ha trovato spazio nemmeno qui, mandato in parterre. Anche ieri Julio Baptista è rimasto a guardare, ma stavolta potrebbe essere un buon segno: magari lo hanno risparmiato per farlo giocare a Sofia. Lui sibila come se fosse una fiondata dei bei tempi: «Presto tornerò la Bestia», grrrr...
Polemica Alla faccia della festa, dopo la musica e i coriandoli nemmeno fosse Carnevale, Stefano Guberti scarica tre frasi pesanti come palloni a spicchi. «Sono stato messo da parte. Non è piacevole andare sempre in tribuna. A gennaio cercherò di andare a giocare altrove ». E dire che sul parquet si era divertito: playmaker, guardia, tiri liberi, penetrazioni, ha fatto tutto lui. Sotto gli occhi dello stato maggiore romanista (Rosella Sensi e consorte, Montali, Pradè) e di Ranieri, quello che lo ha messo da parte. La polemica non cambia lesito della serata: circa 9.000 spettatori, 6.125 euro incassati con lasta delle maglie, 344.075 pasti garantiti ai bambini del progetto World Food Programm. Un successone.
Parti invertite Roma è scesa in campo, in effetti: le squadre di calcio e di basket della capitale insieme per una sera. Doveva esserci anche la Lazio, poi i Lotito boys hanno dato forfait. La gente si è divertita, i giocatori pure. Si è giocato prima a basket, poi a calcetto, due squadre allestite in base alla nazionalità (Italia e Resto del Mondo), una vittoria per parte, meglio gli stranieri a canestro, travolgenti con i piedi gli italiani. I migliori calciatori/cestisti: Guberti, Riise e Vucinic. De Rossi, un po a disagio, ha rosicato. «Sono rimasti chiusi in palestra per un mese, lhanno presa sul serio, noi volevamo solo divertirci». Totti ha fatto un po lattore, un paio di mosse, qualche faccia, e il pubblico ha gradito. E i cestisti/calcettari? Giachetti ha segnato di tacco e non ci credeva nemmeno lui. Gigli è andato a prendere un pallone in cielo e lo ha schiacciato in rete di testa. Chiusura un po amara, sempre a firma Gigli: «Ci voleva la Roma per vedere un po di gente al PalaLottomatica». Se ricominciaste a vincere...