Sarà ancora un derby modesto

03/12/2009 alle 10:44.

IL TEMPO (I. CUCCI) - Malinconica Roma. Arriva il derby e il dibattito assume toni a dir poco modesti nel contenuto, anche se in forma rumorosa. Si grida, ma di rabbia e di dolore. La Roma accenna un inseguimento alle avversarie insediate al vertice fin dal fischio d'inizio agostano. La Lazio cerca disperata, con un punto alla volta, di staccarsi dalla coda avvelenata.

La critica italiana che si piange costantemente addosso, che svilisce il calcio nostrano suggerendo solo l'importazione di vagoni di stranieri non sempre valorosi, che esprime un disfattismo congenito litigando anche quando il Pallone d'Oro viene assegnato a un italiano (vedi Cannavaro-Buffon, Baggio-Del Piero, Rivera-Mazzola), non ha mai dato una mano al talentuoso Francesco. Sarà pure colpa sua (colpa d'amore) se si è allontanato dal Pallone d'Oro; ma anche di chi l'ha snobbato: dico della critica che s'accende per un «cucchiaio» e si dimentica del resto, e di una società che - dallo scudetto in poi - s'è servita della sua bravura per nascondere tante magagne e gli ha negato compagni che lo sostenessero nell'impresa di vincere in Europa. Non ci voleva molto. Quando Lippi lo ha chiamato a far parte di un gruppo più solidale che potente, è diventato Campione del Mondo. Ecco perché sognarlo in Sudafrica.