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Roma, il punto di partenza

14/12/2009 alle 08:00.

LEGGO (F. MACCHERONI) - Primo non prenderle, dicono i saggi. E Ranieri, sindaco della capitale della saggezza, non le prende da due turni. Le reti, ovviamente. Stavolta in casa della Sampdoria non prende nemmeno i tre punti piovuti nel derby, ma tutto sommato va bene così.

Tutto sommato, perché si somma una buona prova difensiva alla condizione atletica. Poi, se si passa all’attacco, alla pericolosità della Roma, si entra in un campo minato: servirebbe una punta, forse servirebbe anche un’altra disposizione tattica, forse basterebbe dire a qualche centrocampista di seguire le azioni offensive con un tantino d’ottimismo in più. Perché a volte ci si dispera vedendo e Vucinic (quando c’è) soli fra quattro-cinque avversari. Ma, come canta Vasco Rossi, va bene, va bene così.



La Samp che ormai da qualche settimana aveva ammesso come la candidatura allo scudetto fosse stata uno scherzo di Del Neri, si è affidata a qualche iniziativa di Cassano, bravo e impalpabile. Mentre la Roma, priva di Mexes, Menez e Pizarro (quando non c’è sembra più importante di quando c’è) e con un mascheratissimo, si è affidata al buon senso.

E cioè un avvio molto accorto, con il centrocampo ben solido a protezione della difesa e il solito a cercare qualche palla da trasformare da zucca in carrozza.

 

In aiuto del capitano spuntava un protagonista atteso con molte perplessità, Rodrigone Taddei: al 13’ spara al volo e guadagna un angolo, sul quale spara anche Riise. La Samp ha tentato di uscire dall’inferno in cui è piombata ultimamente usando anche maniere brusche, ma è rimasta sempre a distanza, nonostante il temibilissimo Pazzini, che a Roma accoglierebbero con la fanfara, ma che ieri ha accolto poche palle e raccolto pochi applausi.

Insomma, più Roma che samp. Molto più Roma, soprattutto con il passare dei minuti.

Certo, la Samp ha colpito un palo (Stankevicius, sulla respinta Pazzini si faceva un sonno), ma la Roma ha colpito le coronarie doriane spingendo con un’insistenza che avrebbe meritato risultati migliori. Pur non arrivando all’assedio, la Roma ha spinto con quello che aveva. Sarebbe servito il Vucinic che spesso non c’è. Ma proprio ieri sera s’è capito che, dovesse arrivare il centravanti nel mercatino di consolazione, l’inconsolabile potrebbe essere proprio il montenegrino.