Roma, così è rinato Juan

22/12/2009 alle 09:36.

CORSPORT (R. MAIDA) - Da febbraio non giocava quattro partite intere di fila. Per la prima volta ha preso il volo per il Brasile senza aprire dibattiti di op­portunità. Mirabilie di un dicembre gelato. E’ tutto cambiato per Juan. Nell’ultimo mese la Roma ha pratica­mente comprato un giocatore, un grande difensore che mai aveva rag­giunto questi livelli di condizione atletica e rendimento nei due anni e mezzo a Trigoria. Contro il Parma è stato perfetto per eleganza, persona­lità e concentrazione..

Nell’ultimo mese la Roma ha pratica­mente comprato un giocatore, un grande difensore, che mai aveva rag­giunto questi livelli di condizione atletica e rendimento nei due anni e mezzo a Trigoria. Contro il Parma è stato perfetto per eleganza, persona­lità e concentrazione. Una sentinella insuperabile, un alleato meraviglioso per Julio Sergio, che si è quasi annoiato al freddo per tutto il po­meriggio.

 

NOVITA’ - In questa stagione si era parla­to di lui soprattutto per questioni sgrade­voli: i suoi guai fisici avevano fatto litigare di brutto Roma e Bra­sile per un’amichevo­le che non contava niente. Adesso l’inci­dente diplomatico è stato risolto, grazie all’interessamento del giocatore e della società, e la federa­zione brasiliana non sembra più inte­ressata a denunciarlo alla Fifa. Un altro punto a suo favore, di tipo com­portamentale: Juan in questa faccen­da ha dimostrato di tenere tantissi­mo alla sua nazionale, come ogni bra­siliano, tanto più nell’anno del Mon­diale; ma nello stesso tempo ha ri­spettato le esigenze di chi lo paga, la Roma, e di chi lo sostiene, i tifosi. Sal­tando quell’inutile trasferta nel golfo Persico, ha avuto modo di conoscere i metodi di lavoro dello staff di Ra­nieri e ha superato con calma i suoi acciacchi.

SETA - Aveva i muscoli fragili, Juan. Una volta dentro, una volta fuori. So­lo che il nuovo allenatore non riusci­va a spiegare la forza dei numeri: co­me è possibile che in Bundesliga, a temperature molto più rigide, giocas­se una media di 28 partite all’anno in un campionato da 34 giornate? A Ro­ma, nelle prime due stagioni, aveva saltato la metà delle partite. Ranieri allora ha cercato di intervenire: pre­parazione personalizzata, con parti­colare attenzione alle forzature, e ali­mentazione diversa. «Da buon brasi­liano ama molto la carne - ha spiega­to il tecnico - abbiamo deciso di ri­durla per vedere se le sue fibre rea­giscono » . Hanno reagito, eccome. Juan è guarito. E adesso è grato a chi ha saputo compren­dere il suo disagio. Non era questione di scelte tra Roma e Brasile. O almeno, non solo. Era un pro­blema di sistema di allenamento. Con i nuovi metodi, con una sorta di cogestio­ne, è tornato se stes­so. Va in campo tran­quillo, senza paura di farsi male e ricomin­ciare tutto da capo. Con Spalletti aveva meno feeling: ricono­sceva suoi i meriti tecnici e tattici, però si sentiva meno considerato. Ranieri ha capito anche questo, se è vero che un paio di settimane fa ha detto pub­blicamente:

«Ne ho allenati tanti di grandi difensori, ma Juan è vera­mente un fuoriclasse» .

 

BLINDATO - La Roma in realtà l’ha sempre pensato. Non a caso, gli ha rinnovato il contratto il 29 maggio, dopo un’annata deludente: 2,3 milio­ni netti a stagione più i premi fino al 2013, quando compirà 34 anni. A queste cifre il Bayern e il Real Ma­drid, che pure si erano fatti avanti, possono aspettare. Ora per Juan c’è solo la Roma. Fino al Mondiale, natu­ralmente.