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CORSERA - Cinquanta giorni fa era quattordicesima, per dirla con De Rossi «una squadra senzarte né parte». Ora ha agganciato il quarto posto, col terzo lontano soli due punti. Seppur parziale, il bilancio di fine 2009 è assai positivo e non si può certo dire che il Natale della Roma sia avaro, soprattutto se si pensa a come i giallorossi erano messi in classifica meno di due mesi fa...
La vittoria col Parma (decimo risultato utile consecutivo tra coppa e campionato e la porta inviolata per la quarta volta di fila) non può non gratificare Claudio Ranieri, grande artefice di questa riscossa- metamorfosi. Il tecnico trattiene la preoccupazione per linfortunio di Totti, non si mostra proprio scontento per lattuale crisi juventina ma afferma con orgoglio: «Ora sono lallenatore della Roma e un uomo felice a casa sua. È stata una gara complicata da vincere: avevo chiesto ai ragazzi di attaccare senza scoprirsi troppo e sono stati bravi. Mi spiace che il campionato si fermi perché avevamo preso un ritmo spedito. Io guardo sempre avanti, non dimenticando mai da dove siamo partiti e le contestazioni varie, però è bello riscoprire lamore del nostro pubblico. Abbiamo riconquistato la gente e ne avevamo assoluto bisogno ». Nelle ultime sette partite la sua Roma sarebbe in testa alla classifica, grazie a una maturità che lascia ben sperare per il futuro: «Abbiamo subito gol 14 volte consecutive, adesso spero di rimanere imbattuti in altrettante. Già penso alla ripresa: non so dove possiamo arrivare, per la zona Champions League cè assembramento e noi dovremo avere la stessa fame».
Adesso, oltre agli auguri e complimenti, aspetta un regalo sotto forma di centravanti da Rosella Sensi. Spontanea è la gioia del presidente: «È un finale danno meritato, torniamo vicini ai posti che ci spettano. Ringrazio allenatore e calciatori, anche se dobbiamo restare coi piedi per terra. Il centravanti? La volontà cè, vedremo». Il d.g. Montali stila subito la ricetta per non accontentarsi: «Siamo tutti molto contenti ma festeggeremo dieci minuti, non di più. Dal 28 dicembre dovremo ricominciare il lavoro ben sapendo che la strada è ancora lunga ».