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GASPORT (E. RUSSO) - Sentire Christian Panucci parlare di umiltà fa venire in mente il suo vecchio tecnico, Arrigo Sacchi, nella versione di Maurizio Crozza. L umilté Panucci la nomina almeno 4 volte: è umile il suo allenatore, Guidolin, «è tutto suo il merito della classifica del Parma ».
Lumiltà è «il segreto che ci ha portato fin qui, ma non dobbiamo perdere di vista la realtà e sentirci troppo bravi». Sono umili i suoi compagni, «dai giovani, bravissimi, ai vecchietti che si rimettono in discussione ». È umile «lultimo dei magazzinieri della Roma » che affronterà domenica da avversario dopo 9 anni. «Saluterò tutti. Non è un segreto, io sono innamorato di Roma e della Roma, e domenica per me sarà speciale. È una partita che non avrei mai voluto giocare. Prima e dopo la gara andrò sotto la curva: i tifosi giallorossi con me sono sempre stati fantastici».
Quei sassolini Come sempre, Panucci non le manda a dire: «Con una panchina diversa, se ci fosse stata lopportunità di rimanere a Roma sarei rimasto. Io però non ho nessun rancore, questo è il destino. Il giocattolo si è rotto dopo lepisodio di Napoli: ho sbagliato a non andare in panchina, ma poi con Spalletti avevo chiarito tutto. Solo che da quel giorno la Sensi non mi ha più risposto al telefono. E pensare che avevano pronto un posto da dirigente per me. Ora però voglio battere la Roma: non mi piace perdere neanche in spiaggia. Il Parma deve restare quarto, ma da solo». Sul caso Preziosi: «Umanamente sono ferito, e andrò fino in fondo a questa storia».
Capitolo Nazionale: «Per me è chiuso, ho detto addio alla maglia azzurra e poi il c.t. non cambierà.E non mi danno il passaporto inglese...».