IL ROMANISTA (A. MANDOLESI) - L' anno vecchio ci sta lasciando nel migliore dei modi. Sotto lalbero di Natale abbiamo ritrovato quella zona Champions smarrita 18 mesi prima e, finalmente, quel centravanti darea che mancava dai tempi di Batistuta. Per come si erano messe le cose durante la scorsa estate, meglio di così non poteva andare.
Non voglio soffermarmi più di tanto a parlare dellimportanza di un giocatore come Luca Toni, perché nel mese scorso per ben due volte (e la prima in tempi non sospetti) avevo scritto sulla necessità di avere in forza un attaccante di questo stampo, indicando tra tutti i papabili proprio lariete emiliano come quello più adatto allattuale contesto giallorosso. Rapportato alle possibilità economiche della società, Toni è indiscutibilmente quanto di meglio si potesse avere per questa stagione. Ci aiuterà a conquistare un piazzamento in zona Champions (che significa decine di milioni e, di conseguenza, possibilità di fare mercato in estate), ci aiuterà ad andare più avanti in Europa League (ora che la griglia si va assottigliando, il torneo assume una rilevanza maggiore, e se si dovesse arrivare a una finale contro il Liverpool o la Juventus non ci sarebbe più nessuno a snobbare la manifestazione), e potrebbe anche darci una mano a vincere quella agognata decima Coppa Italia che permetterebbe alla Roma di fregiarsi sulle maglie di quella Stella dArgento che darebbe una grossa spinta al merchandising giallorosso (consideratemi pure un bambino, ma io sarei il primo ad acquistare una maglietta con la stella per indossarla quando gioco con gli amici). Però, fatte queste dovute premesse, bisogna tornare alla realtà, perché lanno che se ne va raffigura il passato, lacquisto di Toni, per la sua provvisorietà, ci dipinge il presente immediato, ma il 2010 che tra qualche ora ci accoglierà rappresenta il futuro.
Cosa potremmo chiedere a un anno le cui cifre sembrano essere estremamente propizie per i tifosi romanisti (finisce col numero 10 e inizia col 20, cioè, due volte 10)? Innanzi tutto una stabilità economica, con o senza lattuale società. Lo abbiamo ripetuto centinaia di volte: la Roma è unEntità Astratta. La amiamo a prescindere dai dirigenti, dagli allenatori e dai giocatori. Di conseguenza amiamo chi crediamo possa farle del bene, chiunque esso sia, a prescindere dai nomi, dalle amicizie o dalle simpatie personali. Dunque il primo augurio è quello di avere una società che abbia le intenzioni e la possibilità di investire per rendere più forte e più competitiva la squadra. Il secondo auspicio è rivolto ai tifosi. Mi ha fatto troppo male vederli così divisi tra loro, come non era mai stato nella nostra storia se si escludono i giorni dellacquisto di Lionello Manfredonia. Questi dissapori sono diventati acredini, ed hanno spaccato in due partiti i sostenitori e i denigratori della famiglia Sensi, facendo passare quasi in secondo piano quello che dovrebbe essere lunico vero interesse comune, la Roma. Andare allo stadio è stata spesso una sofferenza: impossibile restare indifferenti ai silenzi o alle contesta ioni di una Curva che per anni era stata ammirata ed imitata dalle tifoserie di tutto il mondo. I recenti risultati hanno mitigato i contrasti, ma resta il fatto che certe cose non si dovranno più ripetere.
Altro argomento, la Comunicazione. Troppo spesso tra società e media, o tra società e tifosi è stato tracciato un solco invalicabile, quasi a voler cercare un distacco che non faceva bene a nessuno. Sotto questo profilo ultimamente cè stato più di un segnale positivo (apertura delle porte di Trigoria, facilitazioni ai tifosi per alcune partite, ecc. ecc.), a dimostrazione che almeno in società stanno provando a venire incontro a coloro che costituiscono il vero patrimonio del Pianeta Giallorosso. Infine la pianificazione: capire (e spiegare) bene dove si vuole arrivare e cosa fare per arrivarci. Luca Toni è stata unottima operazione di mercato, ma non potremo eternamente vivere delle opportunità che il Destino ci propizia di volta in volta. A gioco lungo, è sempre meglio essere bravi piuttosto che fortunati. Intanto godiamoci quanto di buono potremo raccogliere nei prossimi mesi, sperando che il 2010 ci consenta finalmente un meritato salto di qualità.