IL ROMANISTA (G.DI PIAZZA) - Francesco Totti romanista a vita, ora anche per contratto oltre che per vocazione, ha ringraziato più volte Rosella Sensi in questi giorni. Persino eccessivo nel ribadirlo. Lo ha fatto anche ieri, nel festino natalizio di Trigoria. Francesco non lo scopriamo oggi. Un ragazzo perbene, educato, rispettoso.
Niente e nessuno ha mai potuto scollare il ragazzo di Porta Metronia dal suo destino. La sua è una storia perfetta, come quella di Gianni Rivera e di Paolo Maldini al Milan o di Giacinto Facchetti allInter. Ancora più della loro. Ancora più impastata di sangue, carne, destino. Il contratto a vita non è un generoso regalo di Rosella, ma linevitabile suggello di questa storia. Perché nessun addio è concepibile quando si tratta di Francesco Totti: ringrazi se stesso, a seguire mamma Fiorella, i tifosi e subito dopo, certamente, Franco Sensi. Il primo a credere veramente in lui, quando esotici personaggi venuti dalla Patagonia si erano messi in testa di cederlo al miglior offerente. Il primo, Sensi, a riconoscergli un contratto importante quando era ancora un ragazzo. Francesco lo ha ricordato nella sua lettera pubblica. Confermando due virtù sempre più rare di questi tempi: la memoria e la riconoscenza.