Mazzone: "Luca, l’ideale per la Roma"

28/12/2009 alle 09:56.

IL MESSAGGERO (M. FERRETTI) - Carlo Mazzone, 72 anni, allenatore in pensione («E ’ndo vado? Basta, mo sto a casa, dopo quaranta anni me riposo»), tifoso della Roma («Sempre...»), una passione smisurata per Totti («Francesco pure ’st’anno m’ha mannato er regalo de Natale: nun so più come fa pe’ sdebbitamme...») e rapporti ancora affettuosi con la famiglia Sensi («Me vonno tutti bene, e io ricambio»). A Brescia, nell’estate del 2001, chiese e ottenne dal suo presidente, Gino Corioni, l’acquisto di Luca Toni, che aveva appena segnato, nella prima stagione in A, nove reti in trentuno partite con la ..

E come giocava il suo Brescia con Baggio e Toni? «Quattro uomini in difesa, quattro a centrocampo e Roberto dietro Luca. Oggi, dando un po’ di numeri, direi quattro, quattro, uno, uno. Era una squadra molto tecnica che riusciva ad attaccare, a far arrivare l’assist a Luca sia con manovra a terra che con palloni alti, soprattutto provenienti dall’esterno».

 Perchè questa precisazione? «Perchè se tui hai Toni, lo devi servire dall’esterno. Perchè lui è bravissimo ad andare sul primo palo. Di piede o di testa, lui ci arriva sempre. Non è uno che non ha tecnica. Il suo fisico non deve trarre in inganno, insomma».

Cioè? «Luca non va servito con palloni alti frontali, centrali. Tipo quelli che vengono lanciati un po’ a occhi chiusi dal centrocampo quando non sai che fare. Io li chiamavo i campanili sera, palloni ingiocabili o quasi. Ai miei giocatori raccomandavo sempre: non voglio vedere pallone su, Gesù pensaci tu... A Brescia mi sgolavo: andiamo sull’esterno, mettiamo la palla forte e tesa al centro per Toni».

E come lo vede Toni con la Roma di Claudio Ranieri? «Volete la sincerità?». Beh... «E’ perfetto. E’ esattamente il giocatore che mancava alla Roma».

Qui viene fuori il tifoso, però... «No, è la verità. Vi spiego. Alla Roma mancava un centravanti come Luca, bravo a dare profondità alla squadra, a chiudere il gioco, a fare le sponde. E, in casi di estrema necessità, bravo anche a muoversi con le spalle alla porta avversaria per giocare a mestiere in funzione della squadra la seconda palla, come si dice in gergo».

Compatibilità con ? «Fuori discussione: Toni ha giocato con Baggio, può avere problemi a giocare con ? Non scherziamo...».

Proviamo ad immaginare la Roma con Toni, allora. «Vedo una squadra che gioca un calcio tecnico, non d’assalto solo perchè davanti c’è uno grande e grosso come Luca. Vietato buttarla in caciara, insomma. La Roma attuale già gioca così e perciò non deve snaturare la propria identità con Toni lì davanti, ma deve ricordarsi che con Luca ha un’opportunità tecnica in più per far gol. A patto che lui venga cercato con i palloni giusti, soprattutto - lo ripeto - con palloni dalle corsie laterali. Detto questo, se alla Roma serviva anche uno in grado talvolta di buttarla esclusivamente o quasi sul piano fisico, magari contro difese chiuse, arroccate davanti al proprio , con Toni l’ha trovato».

Un rinforzo vero, quindi? «Alla Roma, lo ripeto, mancava esattamente un attaccante come lui. Toni è un centravanti all’europea, uno di quelli che lavorano tanto per la squadra e che fanno gol. Oh, signori: questo è campione del mondo, eh... La Roma con il suo acquisto fa un grosso salto in avanti, non ho dubbi».

I tifosi temono che non sia più quello di una volta... «Signori, questo è uno che ha sempre segnato tanti gol, anche in Germania. Se negli ultimi tempi non l’ha fatto, il motivo è semplice: non giocava. Andate a vedere i numeri, e dopo ne riparliamo. Inoltre, Luca è un ragazzo d’oro. A Roma ci metteranno un minuto a volergli bene. E lui, alla prima occasione, comincerà a farsi voler bene. Vedrete se mi sbaglio...».

Toni cerca i gol per andare al Mondiale. «E questo sarà uno stimolo per lui e una garanzia in più per la Roma. Immagino che avrà grandi motivazioni, che vuole zittire tutti quelli che l’hanno criticato, che l’hanno messo in un cantuccio. Ve pare poco?».