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GASPORT (M. CECCHINI) - È una partita, non uno sberleffo, ma cosa passerà dentro la testa di Antonio Cassano quando sotto la maglia giallorossa scorgerà sotto quei tre la maglia azzurra? I sussurri che giungono dal fronte doriano raccontano di un attaccante barese un po avvilito, un po con la voglia di spaccare il mondo, che magari oggi ha proprio la faccia della sua ex squadra, la Roma.
Tris azzurro Di sicuro quando vedrà sfilare i suoi «amici» Francesco Totti (che ieri ha aderito a una campagna contro linquinamento), Daniele De Rossi e Simone Perrotta un sussulto ce lavrà: perché i reduci dei suoi anni doro giallorosso hanno chance mondiali e lui invece resterà a casa? Andiamo con ordine. Capitan Totti ha dato appuntamento a primavera. «Con..
Tris azzurro Di sicuro quando vedrà sfilare i suoi «amici» Francesco Totti (che ieri ha aderito a una campagna contro linquinamento), Daniele De Rossi e Simone Perrotta un sussulto ce lavrà: perché i reduci dei suoi anni doro giallorosso hanno chance mondiali e lui invece resterà a casa? Andiamo con ordine. Capitan Totti ha dato appuntamento a primavera. «Con mister Lippi ho un rapporto straordinario, a marzo-aprile faremo il punto e vedremo se sarà il caso di andare in Sudafrica ». Riguardo a De Rossi, è quasi inutile ricamarci su: Daniele è diventato uno dei leader della Nazionale. Per questo quando anche lui ha dovuto affrontare lo spinoso tema relativo a Cassano, non ha cercato giri di parole. «Antonio è forte ha detto ma ce ne sono altri di attaccanti forti che non sono convocati». Come dire, ad un certo punto bisogna anche farsene una ragione di una bocciatura. Storia diversa quella di Perrotta. Negli ultimi tempi gli infortuni e la voglia di esperimenti di Lippi sembravano aver archiviato il suo rapporto con lazzurro, ma il crescere delle sue prestazioni e la rinnovata stima mostratagli dal commissario tecnico gli ha consentito di fare «outing», ovvero di chiarire bene il suo progetto. «Anche nel 2006 secondo qualcuno non sarei dovuto andare al Mondiale ha spiegato invece allultimo momento sono stato aggregato, ho giocato tutte le partite ed è finita come sappiamo tutti». Cioè in gloria.
Snodo doriano Insomma, a pensarci bene Cassano ha tutti i motivi del mondo per immalinconirsi ed altrettanti per cercare rivincite immediate. Occhio però alle pietre miliari. Quali? Quelle che la Roma ha posto negli ultimi anno nel giardino doriano. Due su tutte. Dicembre 2005: la squadra di Spalletti, in piena emergenza, prova Totti centravanti unico nel 4-2-3-1. Finì 1-1, ma cominciò la favola del capitano goleador e la cavalcata indimenticabile di quegli anni. Novembre 2006: cross di Cassetti e sinistro al volo di Totti. Risultato? Uno dei gol più belli della carriera del numero dieci, col Ferraris in piedi ad applaudirlo nonostante la sconfitta casalinga per 2-4. Insomma, a conti fatti un paio di buoni motivi per temere la Roma. La voglia di Mondiale, poi, metterà le ali ai piedi di quel terzetto di reduci dellera Cassano. Mille anni fa o giù di lì.