CORSPORT (P. TORRI) - Dici Bruno Conti, pensi alla Roma. «No, quello è Francesco Totti, è lui la Roma » , ha puntualizzato lattuale direttore tecnico del club romanista che a Trigoria e dintorni è stato tutto, speranza delle giovanili, campione nella squadra del secondo scudetto, allenatore e responsabile del settore giovanile ( « E un lavoro che continua a piacermi tantissimo quello con i ragazzi » ), tecnico della prima squadra, infine, oggi, dirigente al quale però piace poco stare con le gambe sotto una scrivania. Chi meglio di lui per provare a tracciare un bilancio romanista di queto 2009 e tentare di fare le carte allanno nuovo che sta per arrivare?
Conti, proviamo a dare un voto a questo anno che stiamo per salutare?
«Direi una piena sufficienza. Non è stato un anno felice come i precedenti, abbiamo dovuto affrontare alcune difficoltà, ma grazie alla professionalità di giocatori e tecnico, ne stiamo venendo fuori abbastanza bene».
E stato lanno delladdio a Luciano Spalletti.
«Io non dimentico quello che abbiamo fatto insieme con Luciano in quattro stagioni. Con la Roma ha fatto un grandissimo lavoro, lha riportata dove deve stare questa squadra, abbiamo vinto tre coppe e sfiorato uno scudetto che probabilmente avremmo meritato ».
Poi, però, la grande crisi.
«Spalletti anche lestate scorsa nel ritiro di Riscone di Brunico era assolutamente dentro la Roma, non mi aspettavo le sue dimissioni. Poi, però, la situazione è precipitata, ha scelto di andare via. Il risultato è stato un cambiamento giusto al momento giusto con la persona giusta».
Applausi a Claudio Ranieri.
«Assolutamente sì. E stato bravissimo. E una splendida persona e un tecnico preparato, ha navigato per molti mari, sa cosa è il calcio, in più è romano e romanista. Ha avuto il merito di ricompattare il gruppo, recuperare tanti giocatori. E sono convinto che riuscirà a fare ancora meglio. Ha straordinarie motivazioni. La Roma è in buone mani».
Cè una partita di quetanno che Bruno Conti considera più importante delle altre?
« Lultimo derby. Quella vittoria è stata decisiva. Ci ha riconsegnato definitivamente la Roma vera. Da lì le cose sono andate sempre meglio. E sono convinto che miglioreremo ancora».
Cè stato un giocatore che lha sorpresa positivamente?
« Dico Jeremy Menez. Non perché avesse dei dubbi sul suo talento che è enorme, ma in questa stagione ha fatto il salto di qualità nella testa, è diventato un calciatore. Vederlo in campo rincorrere gli avversari, sacrificarsi per la squadra, è una garanzia per il futuro suo e della Roma. A sorprendermi, comunque, non è stato solo il francese » .
Chi altro?
«Julio Sergio. Ha avuto la sua chance e lha sfruttata alla grande. Il merito è suo. Dopo tre anni di panchine e tribune, ha dimostrato di essere un grande professionista».
Questo vuole dire addio a Doni?
« No. Anzi, sono sicuro che Ranieri riuscirà a recuperare anche lui. E un grande portiere, non dimenticate quello che ha fatto nei precedenti quattro anni».
Ranieri ha dimostrato di essere bravo anche nel recuperare i giocatori.
«Verissimo. Guardate Perrotta, Taddei, Cassetti, sono ragazzi tornati ai loro livelli quando invece qualche mese fa in molti dicevano che erano arrivati al capolinea. E poi vorrei dire due parole su Pizarro, un ragazzo fantastico, un professionista come pochi, un grande giocatore».
Ora ci sarebbe da recuperare anche Baptista.
«Siamo sulla buona strada anche per il brasiliano. E solo questione di tempo e tornerà la bestia » .
Il 2009 per la Roma si è chiuso con due grandi colpi: il contratto di Totti e larrivo di Toni. Cominciamo dal capitano.
Il 2009 per la Roma si è chiuso con due grandi colpi: il contratto di Totti e larrivo di Toni. Cominciamo dal capitano.
« E la Roma. Un giocatore fantastico, ma soprattutto un ragazzo a posto, innamorato della Roma. Non si è mai tirato indietro, il suo nuovo contratto mi pare il giusto riconoscimento a una carriera tutta in giallorosso. Di giocatori come lui ce ne sono stati, ce ne sono e ce ne saranno pochissimi. La Roma è orgogliosa di avere un capitano come Francesco».
Ieri Zarate ha detto che Totti è finito.
« Faccio fatica a credere che abbia detto queste cose. Se davvero questo è il suo pensiero, ho la certezza che si è sbagliato di brutto, anche se capisco che nella rivalità cittadina si possa qualche volta anche esagerare».
De Rossi è destinato a vivere la stessa storia di Totti?
«Sì. Non andrà mai via dalla Roma. E lui è il primo a volerlo. E un altro ragazzo fantastico, oltre che un campione in campo».
Bruno Conti vota per Totti al Mondiale?
«E come potrei rispondere di no? Io so bene cosa voglia dire la maglia azzurra ».
E in arrivo Toni.
« E il giocatore che volevamo. E luomo giusto per completare la squadra e puntare a una grande seconda parte di questa stagione. Siamo felici di averlo preso. E motivatissimo, sono sicuro che continuerà a fare quello che ha sempre fatto, i gol».
Con Toni sarà più semplice centrare lobiettivo di questa stagione, il ritorno in Champions.
«Puntiamo a tornare a giocare la coppa più importante, quello è lhabitat della Roma. Possiamo farcela, ma è meglio non fare proclami e pensare a giocare partita dopo partita, a cominciare da quella del sei gennaio a Cagliari ».
Chi vincerà il campionato?
«LInter mi sembra la netta favorita, ha pure un grande vantaggio, deve succedere qualche cosa di impensabile perché non vinca lo scudetto».
Lobiettivo della Roma per il 2010 quale sarà?
«Tornare in Champions come abbiamo già detto. E poi vogliamo provare ad arrivare in fondo nelle due coppe in cui siamo impegnati e, magari, provare pure a vincerle».
Il Mondiale chi lo vincerà?
«Io dico che lItalia farà come sempre la sua parte, da protagonista. Come favorito vedo il Brasile, con loro non ti sbagli mai. Ma ci sono anche Inghilterra, Francia, Spagna, Argentina che possono puntare al titolo. Sarà un gran Mondiale».
Il Pallone doro di Bruno Conti chi è?
«Quello di tutti: Messi. E un fenomeno » .
Se dovesse indicarci qualche giovane italiano che si affermerà definitivamente nel 2010, che nomi ci farebbe?
«Marchisio della Juventus e Candreva del Livorno. Sono bravi».
E della Roma?
« Io continuo a credere in Okaka e Cerci, hanno solo bisogno di crescere. E poi ne abbiamo più di qualcuno, in giro per lItalia e a Trigoria, che presto farà parlare di sè. Ma niente nomi, con i ragazzi meglio volare bassi».
Se lo dice Bruno Conti, ci si può fidare.