La Roma in Champions con Toni

30/12/2009 alle 09:47.

CORSPORT (P. TORRI) - Dici Bruno Conti, pensi alla Roma. «No, quello è Francesco Totti, è lui la Roma » , ha puntualizzato l’attua­le direttore tecnico del club romanista che a Trigoria e dintorni è stato tutto, speranza delle giovanili, campione nel­la squadra del secondo scudetto, alle­natore e responsabile del settore gio­vanile ( « E’ un lavoro che continua a piacermi tantissimo quello con i ragaz­zi » ), tecnico della prima squadra, infi­ne, oggi, dirigente al quale però piace poco stare con le gambe sotto una scri­vania. Chi meglio di lui per provare a tracciare un bilancio romanista di que­to 2009 e tentare di fare le carte all’an­no nuovo che sta per arrivare?

 

 

Conti, proviamo a dare un voto a questo anno che stiamo per salutare?

 «Direi una piena sufficienza. Non è stato un anno felice come i precedenti, abbiamo dovuto affrontare alcune dif­ficoltà, ma grazie alla professionalità di giocatori e tecnico, ne stiamo venen­do fuori abbastanza bene».

E’ stato l’anno dell’addio a Luciano Spalletti.

«Io non dimentico quello che abbia­mo fatto insieme con Luciano in quat­tro stagioni. Con la Roma ha fatto un grandissimo lavoro, l’ha riportata dove deve stare questa squadra, abbiamo vinto tre coppe e sfiorato uno scudetto che probabilmente avremmo merita­to ».

Poi, però, la grande crisi.

«Spalletti anche l’estate scorsa nel ri­tiro di Riscone di Brunico era assoluta­mente dentro la Roma, non mi aspetta­vo le sue dimissioni. Poi, però, la situa­zione è precipitata, ha scelto di andare via. Il risultato è stato un cambiamen­to giusto al momento giusto con la per­sona giusta».

Applausi a Claudio Ranieri.

«Assolutamente sì. E’ stato bravissi­mo. E’ una splendida persona e un tec­nico preparato, ha navigato per molti mari, sa cosa è il calcio, in più è roma­no e romanista. Ha avuto il merito di ricompattare il gruppo, recuperare tanti giocatori. E sono convinto che riu­scirà a fare ancora meglio. Ha straor­dinarie motivazioni. La Roma è in buo­ne mani».

C’è una partita di quet’anno che Bruno Conti considera più importante delle altre?

« L’ultimo derby. Quella vittoria è stata decisiva. Ci ha riconsegnato defi­nitivamente la Roma vera. Da lì le co­se sono andate sempre meglio. E sono convinto che miglioreremo ancora».

C’è stato un giocatore che l’ha sor­presa positivamente?

« Dico Jeremy Menez. Non perché avesse dei dubbi sul suo talento che è enorme, ma in questa stagione ha fatto il salto di qualità nella testa, è diventa­to un calciatore. Vederlo in campo rin­correre gli avversari, sacrificarsi per la squadra, è una garanzia per il futu­ro suo e della Roma. A sorprendermi, comunque, non è stato solo il france­se » .



Chi altro?

«Julio Sergio. Ha avuto la sua chan­ce e l’ha sfruttata alla grande. Il meri­to è suo. Dopo tre anni di panchine e tribune, ha dimostrato di essere un grande professionista».

Questo vuole dire addio a Doni?

« No. Anzi, sono sicuro che Ranieri riuscirà a recuperare anche lui. E’ un grande , non dimenticate quel­lo che ha fatto nei precedenti quattro anni».

Ranieri ha dimostrato di essere bra­vo anche nel recuperare i giocatori.

«Verissimo. Guardate Perrotta, Tad­dei, Cassetti, sono ragazzi tornati ai lo­ro livelli quando invece qualche mese fa in molti dicevano che erano arrivati al capolinea. E poi vorrei dire due pa­role su Pizarro, un ragazzo fantastico, un professionista come pochi, un gran­de giocatore».

Ora ci sarebbe da recuperare anche Baptista.

«Siamo sulla buona strada anche per il brasiliano. E’ solo questione di tem­po e tornerà la bestia » .

Il 2009 per la Roma si è chiuso con due grandi colpi: il contratto di e l’arrivo di Toni. Cominciamo dal capi­tano.

Il 2009 per la Roma si è chiuso con due grandi colpi: il contratto di e l’arrivo di Toni. Cominciamo dal capi­tano.

« E’ la Roma. Un giocatore fantasti­co, ma soprattutto un ragazzo a posto, innamorato della Roma. Non si è mai tirato indietro, il suo nuovo contratto mi pare il giusto riconoscimento a una carriera tutta in giallorosso. Di gioca­tori come lui ce ne sono stati, ce ne so­no e ce ne saranno pochissimi. La Ro­ma è orgogliosa di avere un capitano come Francesco».

Ieri Zarate ha detto che è finito.

« Faccio fatica a credere che abbia detto queste cose. Se davvero questo è il suo pensiero, ho la certezza che si è sbagliato di brutto, anche se capisco che nella rivalità cittadina si possa qualche volta anche esagerare».

è destinato a vivere la stes­sa storia di ?

«Sì. Non andrà mai via dalla Roma. E lui è il primo a volerlo. E’ un altro ra­gazzo fantastico, oltre che un campio­ne in campo».

Bruno Conti vota per al Mon­diale?

«E come potrei rispondere di no? Io so bene cosa voglia dire la maglia az­zurra ».

E’ in arrivo Toni.

« E’ il giocatore che volevamo. E’ l’uomo giusto per completare la squa­dra e puntare a una grande seconda parte di questa stagione. Siamo felici di averlo preso. E’ motivatissimo, sono sicuro che continuerà a fare quello che ha sempre fatto, i gol».

Con Toni sarà più semplice centrare l’obiettivo di questa stagione, il ritor­no in .

«Puntiamo a tornare a giocare la cop­pa più importante, quello è l’habitat della Roma. Possiamo farcela, ma è meglio non fare proclami e pensare a giocare partita dopo partita, a comin­ciare da quella del sei gennaio a Ca­gliari ».

Chi vincerà il campionato?

«L’Inter mi sembra la netta favorita, ha pure un grande vantaggio, deve suc­cedere qualche cosa di impensabile perché non vinca lo scudetto».

L’obiettivo della Roma per il 2010 quale sarà?

«Tornare in come abbia­mo già detto. E poi vogliamo provare ad arrivare in fondo nelle due coppe in cui siamo impegnati e, magari, prova­re pure a vincerle».

Il Mondiale chi lo vincerà?

«Io dico che l’Italia farà come sem­pre la sua parte, da protagonista. Come favorito vedo il Brasile, con loro non ti sbagli mai. Ma ci sono anche Inghilter­ra, Francia, Spagna, Argentina che possono puntare al titolo. Sarà un gran Mondiale».

Il Pallone d’oro di Bruno Conti chi è?

«Quello di tutti: . E’ un fenome­no » .

Se dovesse indicarci qualche giova­ne italiano che si affermerà definitiva­mente nel 2010, che nomi ci farebbe?

«Marchisio della e Candre­va del Livorno. Sono bravi».

E della Roma?

« Io continuo a credere in Okaka e Cerci, hanno solo bisogno di crescere. E poi ne abbiamo più di qualcuno, in giro per l’Italia e a Trigoria, che presto farà parlare di sè. Ma niente nomi, con i ragazzi meglio volare bassi».

Se lo dice Bruno Conti, ci si può fida­re.