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IL TEMPO - Fabio Capello e Carlo Ancelotti su tutti, l'Inghilterra che torna tra le favorite del Mondiale, il Chelsea primatista in Premier League, la vetrina inglese è sotto le luci dei riflettori, le attuali difficoltà di Zola legate soltanto alla crisi economica del suo West Ham. E ancora la pattuglia svizzera e quella romena, ma anche il Reja che ha rivitalizzato l'Hajduk di Spalato.
Mi auguro vivamente che questi atteggiamenti poco gradevoli siano risparmiati almeno a Luciano Spalletti, per il quale è giusto invece auspicare il più radioso avvenire, nella non facile impresa che lo attende. Nessuno deve dimenticare, anche se da queste parti spesso la memoria è labile, come Spalletti possa essere incluso di diritto in una ristretta galleria che comprende i nomi di Liedholm, di Eriksson, di Capello. Due delle sue quattro stagioni in giallorosso, hanno regalato non soltanto risultati straordinari, con uno scudetto mancato per pura sfortuna, diciamo così, con il record storico dei punti conquistati, posizioni di vertice a garantire le risorse della Champions. Da un anonimato alle soglie della B, a una visibilità per il mondo intero, gioco e spettacolo da standing ovation. Grazie Luciano, e buona fortuna.