CORSPORT (R. MAIDA) - La Bestia si è fermata a Genova. Ok, lultimo gol è arrivato dopo: linutile 1- 4 contro la Fiorentina nella sera della Liberazione, il 25 aprile, mentre Spalletti teneva la testa bassa e la curva Fiesole festeggiava una vittoria decisiva nella volata Champions League. Ma la Roma e Julio Baptista hanno smesso di capirsi prima, allindomani della doppietta di Marassi di 9 mesi fa: il 15 marzo, una rete in scivolata e una di potenza su calcio di rigore. Risultato finale 2- 2. Da quel giorno, anche per colpa degli infortuni, Julio Baptista è quasi scomparso dallimmaginario collettivo.
TRE OCCASIONI - Gli restano tre partite in 8 giorni per cambiare sensazioni e prospettive. Per Julio Baptista è tempo di dimenticare i ricordi e attualizzare se stesso. Nel calcio nemmeno i fuoriclasse possono campare tanto a lungo di rendita. Figurarsi i giocatori normali. Bravi ma umani. Baptista in questa stagione ha un curriculum avvilente: 7 presenze in campionato - nessuna da titolare per un totale di 150 minuti giocati e nemmeno un tiro in porta (!); 3 presenze ( 184 minuti) in Europa League senza lasciare mai il segno. Sampdoria, Cska e Parma, prima di Natale e prima dellapertura del mercato invernale, sono occasioni da sfruttare.
SQUADRA AMICA - Lappuntamento più favorevole sembra proprio quello di domani sera. Julio Baptista alla Sampdoria ha segnato una doppietta non solo a Marassi, ma anche nella partita dandata allOlimpico, recuperata dopo lacquazzone che stava facendo straripare il Tevere. Una delizia su punizione, poi unazione personale degna del periodo migliore della sua vita. Quattro gol tutti a Castellazzi, uno dei portieri più interessanti del momento, che sarà in campo anche in questa serata genovese. In più, gli spazi nella formazione si sono improvvisamente aperti grazie a Menez, che ormai ha conquistato un posto di fiducia nel tridente di Ranieri ma si è fatto squalificare per lammonizione rimediata nel derby. Stavolta Baptista ha una piccola speranza di giocare titolare, o comunque di essere utilizzato come primo cambio. Che è già qualcosa.
AH, IL MONDIALE - Il tempo stringe. Qualunque sia il suo futuro nella Roma, cè anche la Nazionale da difendere. Julio Baptista è uno del gruppo, piace a Dunga e ai compagni brasiliani per la sua partecipazione non pretenziosa ai ritiri e alle partite, ma ha bisogno di giocare ( bene) per meritarsi la convocazione ai Mondiali. Perché se a Trigoria la concorrenza è forte, nel Brasile è quasi devastante. Ci vuole molto per respingerla. Non basta essere un gattino, serve la vera Bestia, il « leone di Siviglia » che ha chiesto Ranieri. Da subito.