Il derby di Zeman e don Damiano

20/12/2009 alle 10:04.

GASPORT (A. CATAPANO) - Erano come fratelli, i ra­gazzi dell’est. Il fratellone e il fratellino. Parlavano lo stesso italiano strano. Avevano gli stessi padri, Vucinic e Bojinov: Pantaleo Corvino, che li aveva scoperti e portati per mano dal­l’altra parte del mare; Gino Di­mitri (il responsabile delle gio­vanili), che li tirava su col basto­ne e la carota; don Damiano, che li metteva a letto e gli ordi­nava le preghiere. Fratellone e fratellino, si passano tre anni. Quando si trovarono a dividere la stessa cameretta del Pastor Bonus, la casa di accoglienza gestita da don Damiano..

Divisi Fratellone e fratellini. Le­gatissimi, complici, solidali. Ma pure, crescendo, competiti­vi, gelosi, rivali. Entrambi attac­canti, entrambi in rampa di lan­cio. A volte, dovevano litigare per la stessa maglia. Bravi, bra­vissimi tutti e due, ma diversi, come lo sono due fratelli: più estroverso il maggiore, più in­troverso l’altro, più ribelle il pri­mo, più inquadrato il secondo. Mirko un artista, Valeri un can­noniere. Esplosero entrambi quando riaprì Zemanlandia , a Lecce, stagione 2004-05. Chie­sero al boemo: chi è il più dota­to? «È una bella lotta, difficile scegliere — rispose lui —: Vale­ri è più potente, Mirko ha più agilità, ma sono fior di attaccan­ti ». Si compensavano, ma si stuzzicavano pure. Entrarono in competizione: più bravo uno o più bravo l’altro? Per sei mesi Valeri segnò gol a ripetizione: a gennaio si presentò la Fiorenti­na, Corvino non esitò, Zeman obbedì. Tanto c’era Mirko. Si se­pararono. Mirko se la cavò be­ne, fece 19 gol in quel campio­nato. Ma fu comunque un’ingiu­stizia dividerlo dal fratello. Si volevano un bene dell’anima. Valeri subì il distacco, era anco­ra piccolo per andarsene di ca­sa. Da quel giorno la sua carrie­ra è stata un travaglio. È torna­to a sorridere solo qualche me­se fa, a Parma.

Riuniti Mirko Vucinic e Valeri Bojinov. Fratellone e fratellino si rivedranno oggi dopo quasi quattro anni. Pazzesco, si sono incrociati l’ultima volta il 5 feb­braio 2006, in un Fiorenti­na- Lecce. Ne avranno di abbrac­ci da consumare e cose da dirsi. Mirko ha sempre quell’aria scanzonata di chi vuole prende­re in giro il mondo, Valeri è in pace, finalmente, e ha ripreso a segnare a ripetizione. Si voglio­no sempre quel bene lì.