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GASPORT (A. CATAPANO) - Erano come fratelli, i ragazzi dellest. Il fratellone e il fratellino. Parlavano lo stesso italiano strano. Avevano gli stessi padri, Vucinic e Bojinov: Pantaleo Corvino, che li aveva scoperti e portati per mano dallaltra parte del mare; Gino Dimitri (il responsabile delle giovanili), che li tirava su col bastone e la carota; don Damiano, che li metteva a letto e gli ordinava le preghiere. Fratellone e fratellino, si passano tre anni. Quando si trovarono a dividere la stessa cameretta del Pastor Bonus, la casa di accoglienza gestita da don Damiano..
Divisi Fratellone e fratellini. Legatissimi, complici, solidali. Ma pure, crescendo, competitivi, gelosi, rivali. Entrambi attaccanti, entrambi in rampa di lancio. A volte, dovevano litigare per la stessa maglia. Bravi, bravissimi tutti e due, ma diversi, come lo sono due fratelli: più estroverso il maggiore, più introverso laltro, più ribelle il primo, più inquadrato il secondo. Mirko un artista, Valeri un cannoniere. Esplosero entrambi quando riaprì Zemanlandia , a Lecce, stagione 2004-05. Chiesero al boemo: chi è il più dotato? «È una bella lotta, difficile scegliere rispose lui : Valeri è più potente, Mirko ha più agilità, ma sono fior di attaccanti ». Si compensavano, ma si stuzzicavano pure. Entrarono in competizione: più bravo uno o più bravo laltro? Per sei mesi Valeri segnò gol a ripetizione: a gennaio si presentò la Fiorentina, Corvino non esitò, Zeman obbedì. Tanto cera Mirko. Si separarono. Mirko se la cavò bene, fece 19 gol in quel campionato. Ma fu comunque uningiustizia dividerlo dal fratello. Si volevano un bene dellanima. Valeri subì il distacco, era ancora piccolo per andarsene di casa. Da quel giorno la sua carriera è stata un travaglio. È tornato a sorridere solo qualche mese fa, a Parma.
Riuniti Mirko Vucinic e Valeri Bojinov. Fratellone e fratellino si rivedranno oggi dopo quasi quattro anni. Pazzesco, si sono incrociati lultima volta il 5 febbraio 2006, in un Fiorentina- Lecce. Ne avranno di abbracci da consumare e cose da dirsi. Mirko ha sempre quellaria scanzonata di chi vuole prendere in giro il mondo, Valeri è in pace, finalmente, e ha ripreso a segnare a ripetizione. Si vogliono sempre quel bene lì.