Dirsi romanisti è ciò che ci unisce

06/12/2009 alle 10:13.

IL ROMANISTA (G. DOTTO) - Ci sono casi in cui dirsi romanista ti fa sentire unico. Bello come il sole. Alberto Aquilani che, dalle pagine del nostro giornale, saluta principesco i suoi ex compagni e li incita a vincere anche per lui, è uno di quelli. Alberto, uno di noi. Alberto stasera a Londra, davanti alla tivù con amici e parenti, il faccione di Benitez per una volta chiuso nellarmadio.

per lui, è uno di quelli. Alberto, uno di noi. Alberto stasera a Londra, davanti alla tivù con amici e parenti, il faccione di Benitez per una volta chiuso nellarmadio.

Ci piace immaginarlo con una sciarpa giallorossa al collo e un nodo in gola. Esultante alla fine come noi, insieme a noi. Scaramantici? Peggio per voi. Non vi godete il prima con la speranza di godervi il dopo. Titillatevi pure tutto quello che volete, palle, legni e ferri, divertitevi con i paradossi, ma lo stile romanista gioca altrove, sulla prepotenza che è concetto diverso e più sottile della volontà di potenza. A partire dai colori, la Roma non può che credere in se stessa. Il derby sarà nostro comunque.



E nostro.

Stasera, in particolare. Quel simpatico matto di Lotito ci consegna una Lazio molto ma molto malata. Dietro

gli occhiali neri di Ballardini niente, dietro il niente Mihajlovic. E un capitano che si chiama Brocchi. Dovessero

anche giocare la partita della vita, non sarà mai abbastanza vita. Stasera sarà il derby dei romani in campo e di quello a Londra, anzi a Montesacro. Ci scommetto un occhio. Ma occhio anche a un paio di

francesi e al montenegrino.



E il primo derby di Claudio Ranieri. Stasera capirà cosa vuol dire. E il primo derby anche di Julio Sergio. Ragazzo delizioso. Il Romanista di venerdì lo bocciava in prima pagina e lo esaltava in seconda. Strano? Schizofrenico? Forse. Il Romanista rivendica il diritto alla schizofrenia. Ci va a nozze con le dissonanze. Dirsi romanisti è quello che ci unisce, il resto è caos. Cioè vita.