Corsa e carattere. Il tridente giusto è quello operaio

09/12/2009 alle 11:03.

GASPORT (A. CATAPANO) - Una vita da mediano (o terzino) è sempre meglio viver­la in campo che in fabbrica, do­ve il futuro è nero come il carbo­ne (o nei call center, fabbriche moderne per lavoratori preca­ri, dove è nerissimo). Quando si usano nelle cronache calcisti­che termini come «operaio», «classe operaia», «sindacali­sta», in generale «lavoratore», si corre il rischio di indignare buona parte dei lettori, tale è la distanza tra il mondo reale e quello irreale che lo sovrasta.

Tre corpi un’anima. Ma agli operai il calcio pia­ce. Gli piaceva anche nel ’68, quando gli intellettuali consigliavano cose più serie e meno borghesi, «non que­sta quintessenza dell’oppio dei popoli», ma loro riempi­vano gli stadi. Gli piace ora, nonostante tutto riescono ancora a divertirsi. Con la Ro­ma operaia di Claudio Ranieri, passato dalla macelleria al cam­po alla panchina alla fabbrica, si divertono poco, ma hanno ri­preso a vincere, e questo conta. L’hanno vista nel derby - cor­rere, menare, sudare, se­gnare, vincere al termi­ne di una dura partita di lavoro - e l’hanno applau­dita. Sognavano di stropicciar­si gli occhi con il tridente delle meraviglie - le fiondate di Tot­ti, gli assist di Vucinic, i ghirigo­ri di Menez -, ma hanno finito con l’apprezzare più il tridente operaio, l’anima di questa Ro­ma molto carattere e (ancora) poco gioco («Ma verrà», assicu­ra Ranieri). I sacrifici finalmen­te premiati del metalmeccani­co Cassetti, una vita a faticare e poi quel gol che è stato come ricevere un Tfr da dirigente, an­che se non è ancora il momen­to di andare in pensione e anzi c’è un contratto con la Roma da rinnovare. Le corse del por­tuale Riise, cresciuto aspettan­do le navi, ora un treno su quel­la fascia sinistra, sempre pron­to ad accelerare e crossare. I re­cuperi e i rilanci di Brighi, la faccia e le mansioni del ragaz­zo di bottega, un garzone sulla mediana che fa quello che gli si chiede, con abnegazione e pun­tualità. Ma a volte mugugna perché vorrebbe guadagnare qualche soldo in più.

Al potere. Tutti e tre grandi lavo­ratori, operai del pallone, han­no tra i piedi il destino della fab­brica. A Genova, con la Samp­doria, la ditta As Roma si gioca un altro pezzetto dell’Europa che verrà, in un momento forse tra i più decisivi della stagione: Riise è il padrone incontrastato della sinistra romanista, Cas­setti è tornato al potere a de­stra, Brighi dovrà sostituire lo squalificato Pizarro al centro. Operai in campo e in Parlamen­to.