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GASPORT (A. CATAPANO) - «Una squadra cinica, compatta, molto italiana. Le seconde linee sono state bravissime, i giovani rappresentano il nostro grande futuro». La sintesi di Claudio Ranieri abbraccia tutti i protagonisti di questa serata: la Roma vista a Sofia è stata un felice miscuglio di esperienza e freschezza, saggezza ed entusiasmo, sostanza e talento.
Riemersi Leroe della serata è Alessio Cerci, tornato per una sera lHenry di Valmontone. E dire che non doveva nemmeno giocare: Ranieri lo ha preferito a Guberti, che probabilmente ha pagato con la panchina le polemiche della vigilia. Così, Cerci, per mesi desaparecido dopo le prime fugaci apparizioni con Spalletti, è tornato protagonista. «Sono molto felice, ho saputo sfruttare questa chance nel migliore dei modi. Finora ho giocato poco, non ho trovato grande spazio, proprio per questo è fondamentale per me aver fatto bene stasera. Allinizio ero molto nervoso, per quel colpo preso sotto locchio. Ranieri e Baptista sono riusciti a calmarmi e col passare dei minuti mi sono tranquillizzato, li ringrazio molto. Questa doppietta ci voleva proprio».
Riemerso dalle tenebre pure il romeno Lobont, che ha approfittato dei guai muscolari di Doni e Julio Sergio. «Io mi comporto proprio come Julio, che ha aspettato per tre anni il suo momento senza fare una polemica. Sono felice di aver sfruttato questa occasione, ora anchio mi sento importante per questa Roma».
Leader A proposito di giocatori importanti, Burdisso si conferma leader della difesa giallorossa. «Per la terza volta consecutiva non abbiamo preso gol, segno che anche in difesa stiamo crescendo. Sono felice del primato nel girone, non lavrei mai detto dopo lavvio disastroso a Basilea. La squadra è migliorata, ma io non avevo dubbi, sapevo delle nostre grandi potenzialità». Il leader per eccellenza, Daniele De Rossi, guarda oltre: «Io vado controcorrente: a me piacerebbe incrociare il Liverpool, indipendentemente da Alberto. Prima o poi dovremo batterlo, no?».
Giovani Chiusura con gli esordienti felici. Pettinari non sta nella pelle: «Un momento che non dimenticherò mai». Scardina è ancor più felice: «Dedico questo gol a mia mamma e ringrazio Perrotta per lassist, è stato generoso». Evviva.