
GASPORT (CATAPANO) - Negli ambienti ultrà della capitale si sapeva da un po che a questo derby qualcuno avrebbe fatto «un po di casino in Tevere». Ma chi? Si racconta che per loccasione alcuni romanisti «della vecchia guardia» siano emigrati dalla curva Sud per dare manforte ai «colleghi» della Tevere, «e regolare una buona volta vecchi attriti con i cuginetti».
Accette e controlli Ieri le due tifoserie si rimpallavano su internet lesito della battaglia: «Romanisti centometristi». No, «laziali lepri». Becero folklore ultrà. La polizia fa sapere di avere evitato il peggio: dopo la partita, nella zona di Ponte Milvio, in pieno traffico post-partita, i tifosi della Lazio hanno cercato lo scontro armati di accette e bombe carta. Ma in molti si chiedono come sia possibile introdurre allo stadio tutti quei petardi e fumogeni che domenica sera hanno costretto larbitro Rizzoli a interrompere il match. «Per fare un filtraggio totale allOlimpico ci vorrebbero ore ha detto ieri il Questore di Roma Giuseppe Caruso . Tra laltro, i petardi introdotti allo stadio sono grandi come accendini». Vero, ma è vero anche che i controlli allOlimpico fanno acqua da tutte le parti, che per esempio basta avere un paio di steward amici e si può entrare in curva con il biglietto di un altro settore o, addirittura, senza tagliando (internet è piena anche di testimonianze di questo tipo). Il giudice sportivo è stato assai clemente: solo 40.000 di euro di multa alle due società, per «petardi, bengala, fumogeni, risse, lesioni». La Lazio è stata multata anche perché i suoi tifosi hanno disturbato Julio Sergio e Ranieri con un «fascio di luce laser». Lo avevano già fatto i napoletani al San Paolo.