Botti e accette. La folle notte dell'Olimpico

08/12/2009 alle 10:50.

GASPORT (CATAPANO) - Negli ambienti ultrà della capitale si sa­peva da un po’ che a questo derby qualcuno avrebbe fatto «un po’ di casino in Tevere». Ma chi? Si racconta che per l’occasione alcuni roma­nisti «della vecchia guardia» siano emigrati dalla curva Sud per dare manforte ai «colleghi» della Tevere, «e regolare una buona volta vecchi attriti con i cuginetti».

Accette e controlli Ieri le due tifoserie si rimpalla­vano su internet l’esito della battaglia: «Romani­sti centometristi». No, «laziali lepri». Becero folklore ultrà. La polizia fa sapere di avere evita­to il peggio: dopo la partita, nella zona di Ponte Milvio, in pieno traffico post-partita, i tifosi della Lazio hanno cercato lo scontro armati di accette e bombe carta. Ma in molti si chiedono come sia possibile introdurre allo stadio tutti quei petardi e fumogeni che domenica sera hanno costretto l’arbitro Rizzoli a interrompere il match. «Per fa­re un filtraggio totale all’Olimpico ci vorrebbero ore — ha detto ieri il di Roma Giuseppe Caruso —. Tra l’altro, i petardi introdotti allo sta­dio sono grandi come accendini». Vero, ma è ve­ro anche che i controlli all’Olimpico fanno acqua da tutte le parti, che per esempio basta avere un paio di steward amici e si può entrare in curva con il biglietto di un altro settore o, addirittura, senza tagliando (internet è piena anche di testi­monianze di questo tipo). Il giudice sportivo è stato assai clemente: solo 40.000 di euro di mul­ta alle due società, per «petardi, bengala, fumo­geni, risse, lesioni». La Lazio è stata multata an­che perché i suoi tifosi hanno disturbato Julio Sergio e Ranieri con un «fascio di luce laser». Lo avevano già fatto i napoletani al San Paolo.