IL ROMANISTA (D.GIANNINI) - E' andata bene. Poteva andare meglio, ma sicuramente nche molto peggio. La Roma pesca il Panathinaikos, sorride e aspetta con estrema serenità il 18 febbraio, giorno in cui andrà ad Atene per landata dei sedicesimi di finale di Europa League.
Evitato lo spauracchio Liverpool, ma anche formazioni attrezzate come Rubin Kazan, Villarreal, Atletico Madrid, Ajax (che è capitata alla Juve) ed Amburgo. A voler vedere il bicchiere mezzo vuoto, si potrebbe dire che pescando lo Standard Liegi sarebbe stata anche più agevole. La buona notizia è che, in caso di passaggio del turno, ci troveremmo di fronte proprio la vincente della sfida tra i belgi e il non trascendental Salisburgo. Non male no? Insomma, la strada fino ai quarti non pare particolarmente insidiosa e un pensierino al 12 maggio, e alla finale, lo si può pure fare. Senza perdere di vista il primo ostacolo, quel Panathinaikos contro cui ce la giocheremo in soli 7 giorni tra il 18 e il 25 febbraio, prima lì alle 21 e poi allOlimpico alle 19. Cauto ma soddisfatto Daniele Pradé: «E una squadra forte, che combatte e ha calciatori forti. Limportante è giocare bene lì, poi se ci facciamo trovare pronti allappuntamento siamo una squadra forte anche noi. Un avversario valeva laltro tranne il Liverpool, le altre erano tutte allo stesso livello». Non si sbilancia Antonio Tempestilli che, come al solito, ha rappresentato la Roma al sorteggio: «Il Panathinaikos è una squadra con esperienza, sarà una gara difficile, ma vogliamo arrivare in fondo alla competizione ha detto a tuttomercatoweb.com, aggiungendo una battuta sul rinnovo di Francesco Totti -. Sapevamo da tempo che sarebbe stato giallorosso a vita, sarebbe sta o assurdo immaginarlo altrove». Già, il capitano, che ieri mattina al brindisi natalizio a Trigoria poco prima di conoscere lavversaria aveva detto: «Una vale laltra, bisogna vedere come stiamo noi nel periodo in cui affrontiamo gli avversari». Una vale laltra perché, come spiegato da Francesco in una intervista a 'La Roma', lobiettivo è spostato un po più in là: «Sarebbe davvero bello poter scrivere negli annali di calcio il nome della Roma come prima squadra vincitrice dellEuropa League: la strada per la finale di Amburgo è ancora lunga, ma noi ci teniamo davvero ad arrivare fino in fondo».
«Un passo alla volta, cominciando dal Panathinaikos. Ed è un bel cominciare. La Roma non deve pensare che il Panathinaikos sia meno forte di altre squadre». Questo il commento di Marcello Lippi sul prossimo avversario europeo della Roma, ovvero la seconda squadra più titolata di Grecia dopo i rivali dellOlympiacos. Impegno non impossibile, ma neppure da sottovalutare intanto per la storia dei biancoverdi di Atene che possono vantare una finale di Coppa Campioni nella stagione 1970-71, persa contro lAjax, oltre che la finale di Coppa Intercontinentale dello stesso anno, disputata perché i lancieri avevano declinato linvito a disputare il match contro il Nacional di Montevideo. In epoca più recente il Panathinaikos è arrivato fino alla semifinale di Champions nel 1996 e ai quarti nel 2002. E poi tanti successi in patria con 19 titoli nazionali in bacheca e 16 coppe di Grecia. Ma non cè solo il passato, perché il presente parla di una squadra al secondo posto in classifica con un solo punto di ritardo dallOlympiacos capolista. La stagione europea del Panathinaikos è invece iniziata con leliminazione nei preliminari di Champions contro lAtletico Madrid. Poi è arrivato il secondo posto nel girone F dietro al Galatasaray.
Tra i giocatori allenati dal 44enne Nikos Nioplias (che da pochi giorni ha preso il posto dellolandese Ten Cate) spiccano tre nomi, quelli di Karagounis, Gilberto Silva e Cissè. Il primo, capi ano della squadra, lo ricordiamo per un passaggio non esaltante in Italia nellInter. Il brasiliano, 33 anni, dopo sei stagioni allArsenal è invece arrivato in Grecia nel 2008 per gli ultimi scampoli di carriera. In Inghilterra, ma al Liverpool (oltre che al Sunderland), ha giocato anche Djibril Cissè, uno che senza infortuni sarebbe stato uno dei migliori attaccanti al mondo. E poi cè il fattore stadio, lOlimpico di Atene, impianto con una capacità di 68 mila spettatori. Ambiente non facile. Dalla parte della Roma ci sono però i precedenti con le greche (nessuno con il Panathinaikos). Lo score recita: 3 vittorie e 5 pareggi. Non sarà una passeggiata, ma si può fare.