Ad Atene, l’Europa si fa storia

19/12/2009 alle 10:25.

IL ROMANISTA (D.GIANNINI) - E' andata bene. Poteva andare meglio, ma sicuramente nche molto peggio. La Roma pesca il Panathinaikos, sorride e aspetta con estrema serenità il 18 febbraio, giorno in cui andrà ad Atene per l’andata dei sedicesimi di finale di Europa League.

Evitato lo spauracchio Liverpool, ma anche formazioni attrezzate come Rubin Kazan, Villarreal, Atletico Madrid, Ajax (che è capitata alla ) ed Amburgo. A voler vedere il bicchiere mezzo vuoto, si potrebbe dire che pescando lo Standard Liegi sarebbe stata anche più agevole. La buona notizia è che, in caso di passaggio del turno, ci troveremmo di fronte proprio la vincente della sfida tra i belgi e il non trascendental Salisburgo. Non male no? Insomma, la strada fino ai quarti non pare particolarmente insidiosa e un pensierino al 12 maggio, e alla finale, lo si può pure fare. Senza perdere di vista il primo ostacolo, quel Panathinaikos contro cui ce la giocheremo in soli 7 giorni tra il 18 e il 25 febbraio, prima lì alle 21 e poi all’Olimpico alle 19. Cauto ma soddisfatto Daniele Pradé: «E’ una squadra forte, che combatte e ha calciatori forti. L’importante è giocare bene lì, poi se ci facciamo trovare pronti all’appuntamento siamo una squadra forte anche noi. Un avversario valeva l’altro tranne il Liverpool, le altre erano tutte allo stesso livello». Non si sbilancia Antonio Tempestilli che, come al solito, ha rappresentato la Roma al sorteggio: «Il Panathinaikos è una squadra con esperienza, sarà una gara difficile, ma vogliamo arrivare in fondo alla competizione – ha detto a tuttomercatoweb.com, aggiungendo una battuta sul rinnovo di -. Sapevamo da tempo che sarebbe stato giallorosso a vita, sarebbe sta o assurdo immaginarlo altrove». Già, il capitano, che ieri mattina al brindisi natalizio a Trigoria poco prima di conoscere l’avversaria aveva detto: «Una vale l’altra, bisogna vedere come stiamo noi nel periodo in cui affrontiamo gli avversari». Una vale l’altra perché, come spiegato da Francesco in una intervista a 'La Roma', l’obiettivo è spostato un po’ più in là: «Sarebbe davvero bello poter scrivere negli annali di calcio il nome della Roma come prima squadra vincitrice dell’Europa League: la strada per la finale di Amburgo è ancora lunga, ma noi ci teniamo davvero ad arrivare fino in fondo».

«Un passo alla volta, cominciando dal Panathinaikos. Ed è un bel cominciare. La Roma non deve pensare che il Panathinaikos sia meno forte di altre squadre». Questo il commento di Marcello Lippi sul prossimo avversario europeo della Roma, ovvero la seconda squadra più titolata di Grecia dopo i rivali dell’Olympiacos. Impegno non impossibile, ma neppure da sottovalutare intanto per la storia dei biancoverdi di Atene che possono vantare una finale di Coppa Campioni nella stagione 1970-71, persa contro l’Ajax, oltre che la finale di Coppa Intercontinentale dello stesso anno, disputata perché i lancieri avevano declinato l’invito a disputare il match contro il Nacional di Montevideo. In epoca più recente il Panathinaikos è arrivato fino alla semifinale di nel 1996 e ai quarti nel 2002. E poi tanti successi in patria con 19 titoli nazionali in bacheca e 16 coppe di Grecia. Ma non c’è solo il passato, perché il presente parla di una squadra al secondo posto in classifica con un solo punto di ritardo dall’Olympiacos capolista. La stagione europea del Panathinaikos è invece iniziata con l’eliminazione nei preliminari di contro l’Atletico Madrid. Poi è arrivato il secondo posto nel girone F dietro al Galatasaray.

Tra i giocatori allenati dal 44enne Nikos Nioplias (che da pochi giorni ha preso il posto dell’olandese Ten ) spiccano tre nomi, quelli di Karagounis, Gilberto Silva e Cissè. Il primo, capi ano della squadra, lo ricordiamo per un passaggio non esaltante in Italia nell’Inter. Il brasiliano, 33 anni, dopo sei stagioni all’ è invece arrivato in Grecia nel 2008 per gli ultimi scampoli di carriera. In Inghilterra, ma al Liverpool (oltre che al Sunderland), ha giocato anche Djibril Cissè, uno che senza infortuni sarebbe stato uno dei migliori attaccanti al mondo. E poi c’è il fattore stadio, l’Olimpico di Atene, impianto con una capacità di 68 mila spettatori. Ambiente non facile. Dalla parte della Roma ci sono però i precedenti con le greche (nessuno con il Panathinaikos). Lo score recita: 3 vittorie e 5 pareggi. Non sarà una passeggiata, ma si può fare.