IL ROMANISTA - La calma prima della tempesta? Forse. La calma riguarda il week-end, che nel mondo bancario è praticamente sacro e dedicato al riposo (e il mondo bancario, ormai, è decisamente condizionante per quanto riguarda le vicende della Roma). La tempesta riguarda ciò che potrebbe scatenarsi la prossima settimana, quando, idealmente, Rosella Sensi e Alessandro Profumo si ritroveranno una di fronte allaltro. Idealmente, appunto, perché a vedersi saranno gli avvocati delle rispettive parti.
Difficile prevedere che cosa accadrà, ma di sicuro si parte da un muro contro muro dove nessuno sembra disposto a cedere. La situazione, al momento, vede Italpetroli che contesta la legittimità dei 13 decreti ingiuntivi messi in atto da Unicredit e annuncia tramite AdnKronos che la vicenda sarà risolta da un arbitrato. La banca, invece, fa sapere che nessuno al momento ha deciso di andare allarbitrato, che è solo una delle possibilità per risolvere una situazione che vede Italpetroli indebitata (400 milioni in totale, la maggior parte dei quali con Unicredit) ma al momento non in grado di saldare. Nessun asset, infatti, è stato venduto anche perché la famiglia Sensi valuta i più appetibili (ad esempio i terreni di Torrevecchia) a cifre ritenute fuori mercato da potenziali compratori.
E allora ecco che magari un collegio arbitrale potrebbe servire a fissare tempi e prezzi delle dismissioni, i cui proventi poi sarebbero girati a Unicredit. Ma la linea dura della banca non è cambiata: la priorità è rientrare del credito. Per arrivare a concedere un arbitrato, a Italpetroli verrà chiesto di concedere un mandato a vendere per tutti gli asset, compresa Roma 2000 (e in quel caso larbitrato fisserebbe solamente il prezzo). Facile immaginare la risposta. Al momento, quindi, il muro contro muro è destinato a continuare. A meno che lincontro tra gli avvocati, o altri interventi, non portino a qualche sorpresa.