Totti, slitta ancora l’annuncio e continuano le voci sul futuro della società

13/11/2009 alle 09:02.

CORSPORT (P. TORRI) - Consiglio d’amministrazione della Roma. Ieri, intorno a mezzogior­no, nei nuovi uffici di Italpetroli, pre­senti tutti i consiglieri ( il dottor Ro­tunno in conference-call), a eccezione del dottor Roberto Cappelli. Che, per quei pochissimi che ancora non lo sapessero, è l’uomo Unicre­dit all’interno del Cda giallo­rosso

All’ordine del giorno conti della trimestrale (utile netto sce­so a poco più di tre milioni), la comu­nicazione dei nuovi contratti firmati da Pizarro e Perrotta. E il contratto di ? Ci sono indiscrezioni contra­stanti, c’è chi dice che se ne è parlato, chi no, in ogni caso anche ieri, come peraltro era prevedibile, non c’è stato l’annuncio della nuova firma del capi­tano romanista, la dottoressa Rosella Sensi è intenzionata a farlo nel mo­mento che riterrà più opportuno.

Non si è parlato neanche, e pure questo era più che prevedibile, del fu­turo societario della Roma. Nonostan­te i rumors, che poi non sono tanto ru­mors, continuino in maniera sempre più fitta e circostanziata. Al punto, per esempio, che ieri in Borsa per il titolo giallorosso è stata un’altra giornata da stappare lo spumante, conclusa con un più 7,46% e, pure, con uno scambio di pezzi che ha sfiorato il milio­ne e mezzo ( si tenga presente che nei giorni normali non si supera la soglia dei trecento­mila) per un controva­lore di oltre un milione e duecentomila euro.



Insomma la Borsa continua a lanciare segnali chiari di credere in qualche novità in tempi più o meno brevi. Nei giorni scorsi alcune indiscrezioni han­no rivelato come il dottor Francesco Angelini (e soci) avrebbe presentato un’offerta (che peraltro non può esse­re tale con una società quotata in Bor­sa) che sarebbe stata accolta in ma­niera positiva da Unicredit, creditrice di oltre trecento milioni di euro nei confronti del gruppo Italpetroli, con­trollante la Roma calcio. L’Istituto bancario al cui timone c’è il dottor Alessandro Profumo, ieri, attraverso una nota di Mf-Dow Jones, si è limita­to a un «no comment» che non è una conferma ma ancor di meno una smentita.



Che qualcosa si stia muovendo, è fuori di dubbio. E in questo senso bi­sogna considerare che si sta muoven­do qualcosa pure dall’altra parte, al­tra parte non tanto intesa come Ital­petroli, ma come Mediobanca, l’advi­sor scelto dalla famiglia Sensi. E a questo pro­posito c’è da sottolineare co­me all’interno della Banca di­retta dal dottor Cesare Geronzi, non ci sarebbe più la stessa identità di vedute su co­me comportarsi in questa intricata vi­cenda.

Insomma da una parte ci sa­rebbe il dottor Geronzi deciso a pro­teggere il gruppo Italpetroli, dall’altra alcune personalità di spicco di Medio­banca che sarebbero su posizioni dia­metralmente opposte. Una spaccatura che sarebbe nata a proposito di un possibile piano di salvataggio di Ital­petroli che non ha trovato consensi unanimi. A giorni è previsto l’incontro tra gli avvocati delle parti, in questo caso Unicredit e Italpetroli, con la banca che chiede solo e soltanto una cosa: il mandato a vendere gli asset di Italpetroli, tutti, compresa la Roma.