
IL ROMANISTA (C. ZUCCHELLI) - Se la Curva Sud dovesse infiammarsi per ogni dribbling di Totti, da sedici anni ad oggi, ogni partita sarebbe un boato. E invece i tifosi atalantini sono costretti ad esultare anche quando il loro portiere dribbla Totti che va a pressare nellaria avversaria. Perché loro, che il capitano ce lhanno avuto in panchina per quasi tutta la partita, ieri hanno eletto Francesco come bersaglio preferito. Di fischi e, soprattutto, insulti. Rivolti a lui, ma anche alla moglie e alla mamma. Dal riscaldamento allultimo minuto è una continua provocazione nei confronti del numero 10, simbolo dei colori giallorossi e, in generale, di tutta la Capitale. Cè però uno spicchio di stadio che Totti non lo odia, anzi. In quella che è lequivalente della tribuna ..
anni ad oggi, ogni partita sarebbe un boato. E invece i tifosi atalantini sono costretti ad esultare anche quando il loro portiere dribbla Totti che va a pressare nell’aria avversaria. Perché loro, che il capitano ce l’hanno avuto in panchina per quasi tutta la partita, ieri hanno eletto Francesco come bersaglio preferito. Di fischi e, soprattutto, insulti. Rivolti a lui, ma anche alla moglie e alla mamma. Dal riscaldamento all’ultimo minuto è una continua provocazione nei confronti del numero 10, simbolo dei colori giallorossi e, in generale, di tutta la Capitale. C’è però uno spicchio di stadio che Totti non lo odia, anzi. In quella che è l’equivalente della tribuna Tevere del’Olimpico, infatti, sono sistemati circa 40 ragazzi di una scuola elementare di Bergamo, tutti vestiti di nerazzurro. A loro, che pure sono «tifosissimi dell’Atalanta» Francesco piace «perché è il più forte giocatore italiano».
Per questo hanno preparato uno striscione apposta per lui. C’è scritto: “Totti, noi come te. A scuola tutti 10”. Il riferimento è all’ormai nota pubblicità, e sono proprio loro, accompagnati allo stadio dagli insegnanti, a spiegare il perché: «Totti è un campione ed è anche simpatico, quindi abbiamo voluto dedicargli questo pensiero e siamo contenti che ci abbia salutato». I ragazzi per questo sono arrivati molto presto: ll’una e un quarto erano già sugli spalti, nonostante la pioggia caduta su Bergamo tutto il giorno, e hanno aspettato che Totti entrasse in campo per il riscaldamento. Al primo pallone toccato l’hanno applaudito, mostrando lo striscione.
Francesco l’ha letto, ha sorriso e ha salutato. Poi gli ha mostrato alcuni pezzi del suo repertorio, tra cui alcuni palleggi di fila con il tacco. E i bambini hanno apprezzato, continuando a battergli le mani mentre entrava negli spogliatoi. L’iniziativa non è stata concordata con la società bergamasca, che pure ha fornito ai ragazzi tute e giacche per fare un po’ di colore allo stadio: «In settimana – spiega un insegnante – abbiamo parlato di questa partita ed è venuto fuori il grande rispetto che gli alunni avevano per Totti. Erano molto contenti di vederlo dal vivo, ma in fondo sono sempre tifosi dell’Atalanta e quindi non potevamo scrivere Forza Roma. Allora abbiamo pensato ad una scritta che fosse qualcosa di simpatico, un gesto di stima nei confronti di un grande calciatore e una dimostrazione che si possono e si devono apprezzare anche i giocatori di altre squadre».