Totti, Babbo Natale va in Sudafrica

24/11/2009 alle 11:28.

IL ROMANISTA (T. CAGNUCCI) - Buffon e Gattuso non solo hanno detto sì, ma se lo augurano, di De Rossi è inutile parlare (fosse per lui lo farebbe giocare anche al posto suo), Lippi, a meno che non voglia sorprendere innanzitutto se stesso, ha già chiamato Johannesburg per riservargli il posto migliore e si è detto «felicissimo per la sua tripletta»... Dicono che solo Cannavaro - sempre alle prese con i pizzichi dell’ape - abbia qualche dubbio sul ritorno di Totti in Nazionale. Forse perché è un difensore e solitamente Totti li fa restare male i difensori, o forse perché è Cannavaro.

Comunque c’è un patto con Lippi: si deciderà ad aprile, e se starà bene non ci saranno controindicazioni: andrà in Sudafrica a fare un po’ più libero quel posto. La Snai lo dà a 1.80, Mark Fish, che non è un amico di Holly - il cartone - ma un ex laziale, dice che spera di trovarlo da quelle parti, Zeman ha ri-raccontato il suo folle amore calcistico «per l’unico fuoriclasse del calcio B italiano». Si fa indigestione in giorni simili, in giorni da day after. Eppure c’è qualcosa che non va giù: il contratto. Il capitano della Roma si aspettava che l’annuncio venisse dato dalla società durante la sosta, si dice ci fosse il giorno: quello delle dimissioni di Cappelli che hanno fatto saltare tutto.

Sarà. Sarà per forza adesso: le firme ci stanno, l’accordo è stato stilato a giugno, per ratificarlo manca il Consiglio di amministrazione vi sto che l’affare supera i 40 milioni di euro. Le cifre si sanno: cinque milioni l’anno, diritti d’immagine che restano al giocatore, quelli web che tornano a lui, contratto da dirigente tecnico per cinque anni dopo il ritiro dell’attività. Stavolta assicurano che sarà il prossimo Cda a dare la grande notizia che, d’altronde, farebbe comodissimo a Rosella in questo momento. Si potrebbe fare già giovedì o il 10 dicembre.

Ecco il 10 "conviene sempre" e non è solo uno spot. Ieri ne ha girato un altro, sempre per la stessa marca, dalle parti di via Appia, vestito da Babbo Natale. E non è solo uno spot: tra le le mille statistiche che puoi fare ce n’è una semplice semplice per questa stagione: senza i suoi gol la Roma avrebbe 9 punti, sarebbe penultima, come il Catania, 9 punti esattamente la metà di quelli che ha, soltanto che lui ha giocato meno di tutti gli altri. Meno gioca, più segna. Siamo agli universi paralleli.

Equazioni impossibili, gol contro la fisica come il terzo domenica pomeriggio. Normalità di un giocatore speciale perché continua a saper essere normale. E non è un gioco di parole, per quello è più bravo lui (, se è possibile, è più bravo con la testa che coi piedi, mandando a quel paese i vecchi luoghi comuni che si son sempre fatti su di lui). Buffon e Gattuso non vedono l’ora di riabbracciarlo, lo fa ogni giorno a Trigoria, Lippi pregusta il momento che lo convocherà lasciando a casa Cassano, a primavera verrà tutto ufficializzato, poi d’estate in Sudafrica ci andrà Babbo Natale. Poi sarà più facile spiegare ai grandi che Santa Claus è sempre esistito piuttosto che dirlo a Cannavaro. Magari ci crede veramente. Hai visto mai che arriva con l’ape maja?