Rosella Sensi: "Chi vuole la Roma venga da noi"

20/11/2009 alle 11:30.

IL ROMANISTA (L. PELOSI) - Rosella Sensi non molla. Anzi, contrattacca. E’ quanto emerge dalla conferenza (per poca) stampa di ieri presso l’angusta sala della sede di Italpetroli. Una risposta all’articolo uscito ieri sul Messaggero, che riportava la notizia della decisione presa da Unicredit di chiedere al tribunale la nullità del bilancio di Italpetroli, cui si contesta la mancata continuità aziendale.

La risposta di Rosella Sensi non si è fatta attendere. «Sono assolutamente infondati - ha detto - gli argomenti

della citazione avanzata da Unicredit. Lo dimostreremo in tribunale. Non si possono tirare fuori documenti come se fossero sentenze di tribunale». Qui l’attacco è al Messaggero: «Sarebbe stato il caso di chiedere alla controparte visto che si è in presenza di una citazione, appunto, di parte. I criteri sono infondati e questo sarà rappresentanto nei tempi e nei modi opportuni. Con i nostri legali valuteremo tutti i danni e a chi chiederli». E qui l’obiettivo cambia: «Per mesi si è parlato di decreti ingiuntivi esecutivi prima che il tribunale si pronunciasse. Invece c’è stato un rigetto. Se anche l’altra metà dovesse essere rigettata, quanti danni saranno stati fatti al gruppo, alla famiglia e alla AS Roma?». Ma c’è di più: «Gli attacchi mediatici indeboliscono e creano problemi anche nel trattare i giocatori. Il mercato ne risente. È successo già a giugno e non vorrei che succedesse anche a dicembre. Non serve indebolire una società per poi acquistarla. Un imprenditore che ama la Roma non ha bisogno di vederla svilita per fare un investimento. Ad oggi non c’è questo imprenditore, ma è possibile che io non lo conosca. Le persone deputate, a cui un acquirente devono rivolgersi sono rappresentante dalla famiglia e dal gruppo. Voglio onorare il debito e voglio essere trattata come una persona per bene. Non voglio passare come una delinquente, detto tra virgolette, perché non ho ucciso nessuno. Dobbiamo tranquillizzare le persone, le famiglie dei nostri dipendenti, devo tutelare tutti».

Le parole sono precise, il tono è inequivocabile: «Il nostro riserbo e l’atteggiamento garbato l’abbiamo avuto fino a che non avevamo ricevuto attacchi. Ora reagiremo nelle sedi competenti, sotto tutti i profili, anche con i mezzi di comunicazione. La Roma va avanti, i giocatori non sono diventati polli, ci sono ottimi dirigenti e quello che manca sono i risultati. Ciò è dovuto a diversi motivi, ma sovrapporre il piano societario a quello sportivo non fa bene». Si parla anche di possibili acquisti: «La Roma vuole fare un mercato nella legittimità delle sue possibilità». Infine, in serata, il presidente ha ribadito alcuni concetti al Tg1: «Noi siamo persone per bene e

onereremo il nostro debito. Ma adesso chiediamo giustizia nei confronti del gruppo e delle persone che ci lavorano. Ci risulta che la metà dei decreti ingiuntivi sono stati rigettati. Se anche l’alta metà sarà rigettata, allora saremo noi a chiedere i danni per milioni di euro».