
IL MESSAGGERO - Rosella Sensi lancia messaggi di tregua a Unicredit, socio al 49% di Italpetroli e principale creditore. La presidente del gruppo, secondo quanto risulta a Il Messaggero, ha fatto pervenire alla banca di Piazza Cordusio la disponibilità a tornare a sedersi attorno a un tavolo per trovare una soluzione sulle modalità di rimborso dei debiti, visto che da oltre un anno sarebbe in default. Il tavolo potrebbe essere il giudizio arbitrale promosso dai Sensi sul contratto di riscadenzamento del luglio 2008 degli oltre 400 milioni di debiti, 300 con Unicredit, il resto con Mps. La mossa dell'arbitrato sarebbe partita in parallelo al deposito da parte di Unicredit al tribunale di Roma, tramite l'avvocato romano Elio Ludini, di 13 richieste di decreti ingiuntivi per ottenere i pignoramenti su altrettante società immobiliari e petrolifere in modo da vendere gli asset coattivamente e ristorarsi dei crediti. Sul terreno di gioco dell'arbitrato sono stati ingaggiati super consulenti:..
La mossa dell'arbitrato sarebbe partita in parallelo al deposito da parte di Unicredit al tribunale di Roma, tramite l'avvocato romano Elio Ludini, di 13 richieste di decreti ingiuntivi per ottenere i pignoramenti su altrettante società immobiliari e petrolifere in modo da vendere gli asset coattivamente e ristorarsi dei crediti. Sul terreno di gioco dell'arbitrato sono stati ingaggiati super consulenti: per i Sensi Agostino Gambino, docente di diritto commerciale all'Università Europea di Roma, ex ministro delle Poste e tlc; per Unicredit Francesco Carbonetti, docente di Diritto Commerciale Avanzato alla Luiss di Roma, con un passato maturato all'ufficio legale di Bankitalia e della Consob e esperienze bancarie alla presidenza del Banco di Sicilia.
Gambino e Carbonetti, nelle more di nominare un arbitro a testa che insieme indicheranno il presidente del collegio, avrebbero concordato di trovare un compromesso. Per disincagliare un negoziato che negli ultimi tempi è diventato rovente. Al compromesso collaboreranno i legali tradizionali di Italpetroli (Gianroberto de Giovanni) e di Unicredit (Roberto Cappelli). Il primo segnale concreto della disponibilità dei Sensi a trattare è stato di non presentarsi all'assemblea della Italpetroli convocata per venerdì scorso con all'ordine del giorno la revoca del consiglio e la nomina di un nuovo cda allo scopo di escludere l'avvocato Cappelli, rappresentante di Unicredit.
L'assemblea sarebbe stata aggiornata a martedì prossimo - lasciata aperta come si dice in gergo - dopo aver fatto sapere a Cappelli, però, che non si sarebbe svolta, consentendo al professionista di non presentarsi. L'avvio del tavolo negoziale dovrebbe mandare deserta anche l'assemblea di martedì. Unicredit avrebbe accettato di trattare pur avendo perso da tempo la pazienza al punto di rivolgersi in tribunale, anche se la mossa dei Sensi avrebbe allungato ancora di più i tempi. L'obiettivo sarebbe di definire un percorso concordato per la cessione degli immobili e delle attività petrolifere senza l'asta del tribunale.