Ranieri rincara la dose «Mourinho, stai zitto»

10/11/2009 alle 09:35.

CORSPORT (P. TORRI) - Siamo sul volo AZ 2037 Milano-Ro­ma di mezzogiorno di ieri, l’imbarco non è an­cora terminato, siamo stati tra gli ultimi a far­lo dopo una mattinata trascorsa sotto la sede di Sky, periferia milanese, zona Rogoredo, con tutto il rispetto c’è di meglio nella vita, mentre Claudio Ra­nieri e alcuni suoi giocatori sta­vano girando alcuni spot per la televisione di Rupert Murdoch. L’attesa è di qualche minuto.
Arrivano il tecnico della Roma, Totti, Perrotta, Pizarro. Salutia­mo. Ranieri si siede dietro a noi, fila quattordici, posto D, corridoio. Inevitabile pensare subito dopo il decollo proviamo a scoprire se Ranieri ha di­menticato..



Arrivano il tecnico della Roma, , Perrotta, Pizarro. Salutia­mo. Ranieri si siede dietro a noi, fila quattordici, posto D, corridoio. Inevitabile pensare subito dopo il decollo proviamo a scoprire se Ranieri ha di­menticato


partita e pure dopo partita della sfi­da con l’Inter, conclusa con un botta e rispo­sta tra i due tecnici che è stato l’ennesima puntata di un rapporto che ha visto più veleni che strette di mano.

Decollo, in orario e ci fa piacere. Ranieri si addormenta. Meglio, prova ad addormentarsi. Non ci permettiamo. Attendiamo. In pratica fino all’atterraggio. Cappelliere che si apro­no, pullmino che attende, un saluto, due chiac­chiere. La conferma che Ranieri non ha di­menticato: «Era meglio se stava zitto» . Dove quello che doveva stare zitto non ci vuole Ein­stein per capire che è Mourin­ho, lo Special One che a Ranie­ri deve sapere poco di special.



Continua: «Nel calcio può anda­re bene tutto, ma non posso ac­cettare che ci prendano in giro. Lui manda sempre qualcuno a sentire cosa dicono gli altri, poi quello torna e riferisce. Così lui arriva preparato. Non so cosa ci porti a essere così spesso di opinioni diverse, in passato non c’è mai stato un episodio spe­cifico che stia lì a spiegare questa cosa. Si ve­de che è così e basta. Lui è un grande allena­tore, è bravissimo dal punto di vista mediati­co, ma piuttosto che dire certe cose, avrebbe fatto meglio a stare in silenzio» . Le cose a cui si riferisce Ranieri sono i fischi arbitrali, anzi meglio dire i non fischi, del si­gnor Rocchi nei novanta minuti più recupero di domenica sera a San Siro: «Non sono state fatte ammonizioni pesanti, è stato consentito di fare il fallo sistematico, una tattica che pun­tava a non far ripartire la nostra azione. Nien­te da dire su Vieira e il suo scontro con , l’ho rivisto, è stato un contatto di gioco. Io non avrei detto nulla, ma quando ho sen­tito che lui mi accusava di aver pianto e, addirittura, che l’arbi­tro era stato troppo fiscale con tutti quei fischi, allora non po­tevo non dire la mia. Quello che è troppo, è troppo» .

E poi, pro­prio per non farsi mancare niente, un’altra stoccata, stavolta doppia, visto che ha tirato in ballo anche la sua vecchia Ju­ventus: «Se Mourinho avesse fatto quello che ho fatto io nei due anni passati sulla panchi­na della , lo avreste esaltato, io inve­ce sono stato esonerato. Lui è così anche per colpa vostra» . Dove lui avete capito da un pez­zo chi è e la colpa sarebbe dei giornalisti che gli darebbero troppo retta.

Ci prendiamo pure questa colpa, meglio co­munque provare a consolarsi. E Ranieri lo ha fatto ripensando alla sua Roma che ha visto in campo a San Siro, rimaneggiata è dire poco, ma in grado di far maturare un pensiero posi­tivo per il prossimo futuro: «Abbiamo fatto be­ne, i ragazzi hanno dato tutto, è così che li voglio vedere. Anche se devo dire che si fa bene solo quando si portano a casa i tre punti. La mia ambizione è ri­portare la Roma tra le prime quattro. Cercheremo di costrui­re questo sogno. La classifica è corta, ora noi siamo in un lim­bo. Ma è anche vero che in que­sto campionato bastano due vittorie consecu­tive per dare un altro senso alla classifica. Do­po la sosta mi auguro di riavere , perlo­meno in panchina, meglio se in campo. E’ un vero peccato l’infortunio di
. Vedremo se pure per lui sarà possibile riaverlo dopo lo stop del campionato» .