IL MESSAGGERO - Aumenta la rabbia e ritorna la paura tra i tifosi della Roma. Secondo i sostenitori di fede romanista ora non cè solo da «trovare al più presto un acquirente», ma sperare di «non fallire». Il retroscena svelato da Il Messaggero sui passi decisi che ha effettuato in questi ultimi giorni Unicredit nei confronti di Italpetroli, ha svegliato quasi di soprassalto i fedelissimi giallorossi.
Un impressionante tam-tam che ha scombussolato la giornata di ogni tifoso giallorosso. «Non ce la faccio a lavora stamattina, mè passata la voglia e ho troppa paura. Ma che sta succedendo?», la premessa di un tassista di nome Sergio che interviene a una radio locale. «Oddio, ma che sono adesso queste notizie? Sono davvero preoccupato perché sono le tre del pomeriggio e non è arrivata ancora alcuna smentita. Di solito per cose così delicatela nostra cara signora Staffoli (il cognome del marito di Rosella Sensi ndr) è così attenta e puntuale, invece ancora niente», il monologo di tanti tifosi che chiamano in diretta alle radio o si sfogano sui blog, lasciando quasi tutti lidentico messaggio.
«Basta chiacchiere, ora serve chiarezza una volta per tutte. Dovete vendere la società», il leitmotiv della gente che non sa più cosa pensare. Quasi dimenticati la partita di dopodomani con il Bari allOlimpico, il recupero di Totti e le buone notizie su De Rossi. «Qui bisogna pensare alla società, in ballo cè il nostro futuro. Mamma mia che ne sarà di noi?», diceva ieri mattina in diretta radio con voce accorata unanziana tifosa romanista. Cè anche chi si augura che questa mossa di Unicredit sia solo per fare «ulteriore pressione alla famiglia Sensi», sperando che «sia la volta definitiva».