«Questa Roma un’anima ce l’ha. Stateci vicini»

04/11/2009 alle 09:05.

GASPORT (G. GREISON) - ROMA «Sì, sì», ha risposto in fretta. «Davanti alla Banca Na­zionale del Lavoro», diceva pri­ma di riagganciare il telefono. Sicuro, certo. Solo che quando arriva, si ferma, guarda meglio il numero civico, e legge: Asso­ciazione culturale La Botticel­la. «Ma come?! E la Banca? E il centro carni da Alfonsino? E tutti questi locali?». L'appunta­mento per Claudio Ranieri è al Top Five, via di Monte Testac­cio, poco prima di cena. «Face­vo questa strada due volte al giorno, quando ero piccolo: qui è come se fosse casa mia». Ma, ora, siamo nel 2009, lui è l’allenatore della Roma, e i tifo­si dell’Utr lo aspettano, per fe­steggiare gli 80 anni di Campo ..

Il grido Non cavalchiamo i ricor­di, fermiamoci qui. Perché so­no giorni duri: per la à, per la Roma, per la sua gente, per il suo mito. È stato un lungo ini­zio di campionato, una notte in­finita, un guardarsi allo spec­chio senza riconoscersi. Ranie­ri è il primo a farlo: «La Roma, la sua storia, la conosco molto bene. Ora è dura, ma dobbia­mo stare vicino alla squadra. Adesso è il momento di difen­dere i calciatori, che in campo danno l’anima per arrivare al ri­sultato. Se scendessero in cam­po scialbi, io sarei il primo a cri­ticarli. Ma li avete visti domeni­ca, si sono dannati per portare a casa i tre punti. Per questo di­co ai tifosi: non contestatela, statele vicino. I ragazzi quando escono dal tunnel devono ave­re il cuore che si scalda con i vostri cori, con le vostre grida. Non devono scendere in cam­po con l’intimidazione. Così gli fate del male. Così non gioche­ranno mai sciolti. Se i tifosi ci stanno vicini, noi siamo più ca­richi, e l’energia ci spinge a sali­re la classifica. Adesso siamo in un punto intermedio: possia­mo scivolare giù, o risalire. È un attimo».

La situazione Ranieri, così. Sin­cero, lucido, commosso. «Vor­rei tanto che riuscissimo a fare quel balzo in avanti. Al merca­to penseremo a gennaio, io vor­rei un centravanti d’area di ri­gore », dice al Corsport . Ma in­tanto: «Si sono rivisti i sorrisi. Vincere contro il ha portato il buonumore. Abbia­mo lavorato sodo in vista del Fulham. è sulla via della guarigione: sta facendo il mas­simo per tornare presto. Me­nez non ha problemi di addut­tore né di pubalgia, ha solo cari­ troppo su un tiro: io lo sta­vo sostituendo, e lui mi ha det­to di aspettare un attimo, spero di averlo a disposizione. Vuci­nic lo sto facendo giocare, sen­za mai averlo fatto allenare, sta dando tutto se stesso, mi piace. Gli altri infortunati? Vediamo se sono recuperabili, oggi non sono usciti sul campo perché volevamo dargli un giorno in più, e hanno lavorato dentro. Non rischierò giocatori che non stanno bene». Intanto, sul palco si festeggia: c’è la signora Maria Sensi («che felicità esse­re qui, e ricordare la Roma del passato: mio marito è ancora tra noi»), c’è Giorgio Rossi, An­tonio Tempestilli, e tante vec­chie glorie, come Amedeo Ama­dei («stiamo vicini alla squa­dra, la Roma ha vissuto mo­menti più drammatici») e Gia­como Losi: «La spinta per risali­re la classifica deve partire dal­le gambe dei giocatori: non se­detevi sulla sella però». Parten­do da Testaccio, in piedi sui pe­dali, rimontare dopo le cadute. È quello che chiedono tutti.