'Perchè dovremmo comprarci la Roma?' Ecco il piano che convince Horowitz

07/11/2009 alle 10:33.

IL ROMANISTA (R. LUNA) - Steve Horowitz è uno duro e furbo quanto basta. Quando Joe Tacopina bussa lui annusa l’affare e chiede un memo dettagliato che risponda a due domande: perché uno dovrebbe comprarsi la Roma? E soprattutto con quali soldi? Il 10 agosto Joe ha le risposte pronte, anche se, lo vedremo sono ancora largamente approssimative. Primo, dice Joe, per il

complessiva sarà più del doppio, e in euro).

Secondo, dice Tacopina, abbiamo un "management team" sul posto pronto a muoversi.

Di quale team parli Joe non è chiaro: in quel momento

in realtà lo studio legale Paul Hastings Janof-S sky & Walker, lo stesso che lo aveva indirizzato alla ICS, gli ha presentato un giovane del jet set americano all’apice del successo, ma vicinissimo alla fine, le manette (non a caso verrà liquidato prima che la trattativa con la Sensi entri nella fase finale).

E’ Raffaello Follieri, in quei giorni è fidanzato con una bella attrice hollywoodiana, Anne Hatheway, e spende e spande i soldi che incassa grazie ad una truffa immobiliare messa in piedi usando a sproposito il nome del Vaticano dove vanta qualche contatto. E sono proprio questi presunti contatti con la Santa Sede a convincere Tacopina, che ha sbagliato cavallo ma ha capito una cosa fondamentale: per comprarsi la Roma, non bastano i soldi, servono i giusti contatti politici. Follieri, con i suoi amici italiani, sembra essere colui che "that can make this deal happen", che ci farà chiudere l’affare, dice a Horowitz.

Terzo e decisivo punto, gestita bene la As Roma può duplicare il suo valore in cinque anni o anche meno, di questo Tacopina si dice certissimo. Di una sola cosa l’avvocato si raccomanda con Horowitz: non c’è tempo da perdere, anzi, c’è una "small window", una piccola finestra di tempo per fare l’operazione, e un solo "management team" che può condurla. Il gran capo di Inner Circle Sports è incuriosito, ma vuole vedere i numeri, e Joe i numeri li ha studiati per benino.

Ecco più o meno il discorso che fa. L’As Roma in quei giorni capitalizza 224 milioni di dollari, non ha debiti, ma la famiglia Sensi alle banche deve 250 milioni sempre di dollari (allora, oggi è quasi il doppio); una volta preso il controllo del club, un piano di marketing mondiale aumenterà moltissimo le entrate, sviluppando nuove fonti di reddito; per far arrivare il brand As Roma in tutto il mondo verrà attuata una capillare strategia Internet che farà lievitare il valore dei diritti tv; andrà valutata la posizione degli attuali dirigenti (Conti, Pradé e Mazzoleni), per capire chi andrà sostituito.

Morale: "Noi possiamo fare con l’As Roma quello che è stato fatto con i Manchester United del mondo". Ovvero, "market it to the fullest extent!". Non c’è bisogno di traduzioni. E’ fatta, anche la Inner Circle Sports sarà della partita.