
IL ROMANISTA (G. PIACENTINI) - Metti un giorno allora di pranzo Giuseppe Pasquale Marra, detto Pippo, consigliere damministrazione della As Roma, e Gianni Letta, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. A Palazzo Chigi, dove il vice di Berlusconi gioca in casa. Un sabato qualunque, un sabato italiano. Per molti ma non per tutti. Sicuramente non per loro. Cosa si saranno detti?
Magari il Presidente Rosella Sensi, che lo scorso 21 luglio era stata ricevuta da Gianni Letta a Palazzo Chigi (e che interrogata sullargomento ha sempre detto che avevano parlato «di cose private»), stavolta per non destare troppo scalpore ha mandato avanti il suo consigliere più fidato. Quello delle lettere ai tifosi e delle occhiute rapine, quello degli squali travestiti da sirene e che sono romanista da 15 anni. Dopo lultima
lettera, eravamo in piena bagarre Fioranelli e la Roma sembrava a un passo dalla vendita, in molti tra i tifosi romanisti si chiedevano dove fosse finito. E quando sarebbe magicamente riapparso. E oggi, che a Fioranelli si è sostituito Francesco Angelini, lui esce di nuovo fuori dal cilindro. Senza lettere, per adesso, ma di persona. Consigliere del CdA dellAs Roma dallinizio dellera Sensi, proprietario e direttore della AdnKronos, il suo rapporto con la Roma inizia una mattina di ottobre di quindici anni fa (cit. Prima lettera ai tifosi 23 aprile 2008), quando ricevette la chiamata di Franco Sensi ma cè chi è pronto a giurare (e in giro sul web cè qualche foto che lo dimostra) che in realtà sia tifoso della Lazio.
Dopo molti di anni di quasi anonimato calcistico, sale alla ribalta nellestate del 2007 con la Lettera a Rosella. A Roma non si parla di altro che della cessione di Cristian Chivu allInter. E linizio della politica dellautofinanziamento. Il cavaliere però ha un punto di vista tutto suo e nellelogio dellallora ad giallorosso (appena eletta vice presidente di Lega) ha una visione tutta sua dellargomento. «Grazie a te, cara Rosella, la vicenda sè conclusa con il minor danno per la Roma ». Passano meno di dodici mesi, è il 23 aprile 2008, a la società è a un passo dallessere venduta al magnate americano George Soros. Marra riprende la penna in mano e stavolta si rivolge ai Cari amici. E la lettera degli occhiuti rapinatori e dei corvi e gufi svolazzanti sullOlimpico e di Rosella dea Vesta giallorossa.
Con Soros non se ne fece più niente, secondo lavvocato Tacopina per colpa proprio di Pippo Marra. «Per tentare di convincerci si legge nellintervista rilasciata dallavvocato newyorkese e mai smentita a laroma24. it il 15 luglio scorso - a concludere comunque laffare, anche a fronte di una sostanziosa variazione della richiesta, è stata allora inviata da Pippo Marra unemail a Unicredit da un acquirente arabo che sarebbe stato pronto a sborsare 400 milioni di euro senza nessuna diligence. Soros ovviamente si ritirò e lofferta naturalmente risultò essere un bluff». Dopo Soros tocca a Fioranelli, e quando limprenditore svizzero è anche lui a un passo dallacquisto della Roma, Marra ritrova lispirazione. E il 29 aprile 2009 e parte la seconda lettera ai tifosi, la terza in totale, quella degli squali travestiti da sirene. Ora cè Angelini. A quando la quarta lettera?