
GASPORT (M. CECCHINI) - Cè un presente ed un futuro. Il presente si chiama Daniele De Rossi che, dopo lintervento allo zigomo e le coliche renali, ieri è tornato i campo con un maschera a protezione del viso, come nella migliore tradizione del calcio del Terzo Millennio. Chi gli è vicino, lo vede già carico e quindi in corsa per una maglia da titolare per la trasferta di domenica a Bergamo, nonostante la degenza in ospedale gli abbia fatto perdere peso. Il futuro, invece, è tutto in un no: quello che la Roma continua a dire a tutti coloro che corteggiano il centrocampista...
Brasiliani e Pavlyuchenko A proposito di futuro, da segnalare ieri il faccia a faccia che i dirigenti Daniele Pradè, Bruno Conti e Gian Paolo Montali hanno avuto con i brasiliani Doni e Cicinho. Il portiere ha spiegato perché domenica non ha aiutato il titolare Julio Sergio a svolgere il riscaldamento («un equivoco»); il difensore invece ha motivato il fatto di essere andato a casa invece che in tribuna (pur seguendo le regole) una volta saputo che non sarebbe stato della partita. «Nessun problema dice Montali i due hanno mostrato attaccamento alla Roma». Di sicuro, però, il passo indietro nelle gerarchie ha fatto arrabbiare i due. E se Doni ha detto chiaramente che lavorerà per riguadagnarsi la maglia da titolare, Cicinho ha capito che per lui scalare posizioni sarà più difficile (ha davanti Motta, Cassetti e volte Burdisso). Inutile dire che se a gennaio arrivassero offerte per entrambi (e magari anche per Baptista e Juan), la Roma è pronta a debrasilianizzarsi. Anche perché da Londra il manager dellattaccante Pavlyuchenko fa sapere: «Niente prestito. Lascerà il Tottenham solo in via definitiva».