
GASPORT (M. CECCHINI) - È stato un sovrano del volley, poi si è rimesso in gioco. Il fatto è che il calcio mastica tutti ed ha lo sberleffo pronto anche per i potenti. Per questo Gian Paolo Montali, dopo aver lasciato la Juventus per non aver trovato «la chimica giusta con Blanc» (come ha detto a «Il Corriere della Sera»), è sbarcato in una Roma disincantata, una città che sulla sponda laziale negli anni passati ha messo ai margini anche Julio Velasco dagli «occhi di tigre».
Niente paura Montali però sa tutto e, dinanzi alle ironie sul suo (presunto) ruolo di ottimizzatore, guarda avanti. Non è un caso, in fondo, che in una chiacchierata fatta ieri sul piazzale di Trigoria abbia tirato fuori una citazione cinematografica che rivela il suo spirito. Ricordate «Qualcuno volò sul nido del cuculo» di Milos Forman? Be ad un cert..
Niente paura Montali però sa tutto e, dinanzi alle ironie sul suo (presunto) ruolo di ottimizzatore, guarda avanti. Non è un caso, in fondo, che in una chiacchierata fatta ieri sul piazzale di Trigoria abbia tirato fuori una citazione cinematografica che rivela il suo spirito. Ricordate «Qualcuno volò sul nido del cuculo» di Milos Forman? Be ad un certo punto Patrick Mc- Murphy, interpretato da Jack Nicholson, fallisce limpresa di sradicare un tronco dalbero. I suoi compagni lo prendono in giro, ma lui replica: «Io almeno ci ho provato». Ecco, Montali ha questo spirito, e vorrebbe che la Roma avesse la grinta di quel McMurphy, perché a volte i tronchi si sradicano. Per questo, su un foglio di carta, giovedì ha disegnato una tabella-rimonta per i prossimi due mesi. Una marcia da 20 punti in 8 partite: 6 da vincere a partire da oggi col Bari e due da pareggiare (in trasferta con Sampdoria e Cagliari). Le previsioni del coordinatore tecnico si fermano alla Juve. Non crediamo per rispetto al suo passato (in fondo anche al «suo» Parma non vengono fatti sconti), piuttosto per linnata prudenza che la Signora incute soprattutto in trasferta.
Spietati In attesa dei bianconeri, però, Montali chiede alla Roma «due mesi spietati», conditi ovviamente anche dal passaggio del turno in Europa League e la vittoria negli ottavi di Coppa Italia. Scarabocchi su un foglio? Non proprio, tantè che la firma in fondo a destra pare un sigillo di fiducia, ma da ex timoniere della panchina sa bene come lambiente abbia bisogno di essere galvanizzato. I problemi societari? «Tutto vero, ma ricordate che la domenica bisogna giocare» era il mantra ripetuto più volte prima e dopo che la presidente Rosella Sensi esternasse la sua rabbia. Da recluso volontario nellisola di Trigoria, la sua tabella è un messaggio in una bottiglia lanciata nelloceano delle polemiche. Forse qualcuno la raccoglierà. E chissà che da oggi non provi a sradicare tronchi.