
IL ROMANISTA (T. CAGNUCCI) - Sedici milioni di euro, grosso modo. Era il prezzo pattuito tra Roma e Real per il trasferimento di Juan in Spagna questestate. Nelle strategie di rafforzamento il pezzo grosso da cedere dalla società era stato individuato nel centrale brasiliano, che aveva lasciato anche la procura di Alessandro Lucci, manager di casa a Trigoria.
società era stato individuato nel centrale brasiliano, che aveva lasciato anche la procura di Alessandro Lucci,
manager di casa a Trigoria. Inizialmente a partire
sarebbe dovuto essere Philippe Mexes, ma la popolarità
del francese ha presto fatto cambiare idea a Rosella
che infatti pubblicamente dichiarò «Phil incedibile».
Juan sè fatto male, non è più partito e, a parte Aquilani, non è più partito nessun altro, così alla fine se ne è andato Spalletti che prima di andarsene questestate
attaccò proprio lex Leverkusen... Alla fiera dellest per due soldi la Roma non comprò nessuno. E lo sfondo per capire quello che sta succedendo adesso: un rapporto scollato fra Juan e la società. Lultimo atto ieri: Rosella furibonda ha chiesto di bloccare la convocazione del giocatore nella sua nazionale. E stato spedito un fax alla federazione brasiliana avvalendosi di una norma Fifa che dà potere di veto ai club - in certe condizioni - in caso di amichevoli.
Lo ha detto Montali: «In base alla normativa vigente Fifa, cè una clausola per le partite amichevoli che ci consente di lasciare a casa i brasiliani. Nellinteresse della Roma e dei giocatori stessi. Abbiamo spedito un fax al Brasile per dire che i giocatori saranno a Trigoria per essere visitati. La decisione è del presidente e avallata dalla società. i giocatori ce lo teniamo per noi».
Juan, convocato da Dunga, era atteso a Doah per aggregarsi ai suoi connazionali dopo il forfait di San Siro. La situazione, per certi versi endemica (questo giocatore ha giocato tipo il 50% delle partite che avrebbe dovuto giocare con la Roma) è esploso alla vigilia della partenza per Milano, quando dopo la rifinitura del Bernardini, pure affrontata dallinzio alla fine, lo stesso Juan sè chiamato fuori. «Mister non me la sento di giocare», ha detto a Ranieri e Ranieri non ne ha fatto mistero in conferenza. Cè chi la chiama professionalità, non i tifosi per i quali la situazione è diventata poco sopportabile.
E allora, quello che è diventato un rammarico, può trasformarsi in programma: la partenza prossima ventura del brasiliano destinazione Madrid. I rapporti su quellasse sono sempre lisci. Ranieri a gennaio si aspetta un attaccante e magari si aspetta Ruud van Nistelrooy. Non che le operazioni siano legate, ma il sillogismo cè. Al di là del futuro, è il passato di Juan che non convince più nessuno.