Italpetroli-Unicredit, ipotesi arbitrato

02/11/2009 alle 09:50.

CORSPORT - Tra Italpetroli e Unicredit la partita è aperta. Dopo aver presenta­to in tribunale tredici ingiunzioni di pagamento per ottenere i pignora­menti su altrettanti asset della hol­ding della famiglia Sensi, la banca di piazza Cordusio si trova di fronte al­la possibilità di dover andare all’ar­bitrato con Italpetroli, che ha dato mandato al professor Gambino, af­fiancato per la parte tec­nica dall’avvocato Conte, di presentare un ricorso avverso la procedura av­viata dalla banca. Secondo una delle nor­me inserite nel patto tra Italpetroli e Unicredit nel luglio 2008, la procedura prevedeva la richiesta di un Collegio arbitrale e non il pas­saggio diretto ai decreti ingiuntivi. ..



Ora il tribunale dovrà esprimersi sul­l’azione dei rappresentanti di Italpe­troli. Ci vorrà un settimana, forse die­ci giorni. Ma se dovesse essere accol­to il ricorso del professor Agostino Gambino e dell’avvocato si potrebbe ridiscutere tutto il piano di rientro di Italpetroli, anche alla luce del danno arrecato con la ri­chiesta dei decreti in­giuntivi. La famiglia Sensi è convinta di dover appianare il debito nei confronti della banca e ha la disponibilità per farlo, ma intende cedere gli asset alle migliori condizioni di mercato.




La questione tra Uni­credit e Italpetroli si è inasprita negli ultimi mesi, dopo un durissimo scon­tro tra Rosella Sensi e Paolo Fiorenti­no ( il numero due dell’istituto banca­rio), ma anche a causa del muro con­tro muro al quale erano arrivati l’av­vocato De Giovanni ( Italpetroli) e l’avvocato Cappelli ( Unicredit). Era diventato un braccio di ferro a livello personale. Per questo Italpetroli ha deciso di affidare la pratica a Gambi­no e , così come potrebbe esse­re Unicredit a sostituire Cappelli. In questo caso la sua uscita dal Consi­glio di amministrazione di Italpetroli ( che sarà convocato per fine mese) avrebbe una diversa chiave di lettura. Il fatto che Unicredit abbia messo la pratica nelle mani del professor Francesco Carbonetti, fiduciario sto­rico di Banca di Roma e dell’avvoca­to Elio Ludini, legale di riferimento di Capitalia, è un altro segnale che la questione non sarà più trattata da De Giovanni e Cappelli, ma da Gambino e da una parte e Carbonetti e Ludini dall’altra.