CORSPORT - Tra Italpetroli e Unicredit la partita è aperta. Dopo aver presentato in tribunale tredici ingiunzioni di pagamento per ottenere i pignoramenti su altrettanti asset della holding della famiglia Sensi, la banca di piazza Cordusio si trova di fronte alla possibilità di dover andare allarbitrato con Italpetroli, che ha dato mandato al professor Gambino, affiancato per la parte tecnica dallavvocato Conte, di presentare un ricorso avverso la procedura avviata dalla banca. Secondo una delle norme inserite nel patto tra Italpetroli e Unicredit nel luglio 2008, la procedura prevedeva la richiesta di un Collegio arbitrale e non il passaggio diretto ai decreti ingiuntivi. ..
Ora il tribunale dovrà esprimersi sullazione dei rappresentanti di Italpetroli. Ci vorrà un settimana, forse dieci giorni. Ma se dovesse essere accolto il ricorso del professor Agostino Gambino e dellavvocato Antonio Conte si potrebbe ridiscutere tutto il piano di rientro di Italpetroli, anche alla luce del danno arrecato con la richiesta dei decreti ingiuntivi. La famiglia Sensi è convinta di dover appianare il debito nei confronti della banca e ha la disponibilità per farlo, ma intende cedere gli asset alle migliori condizioni di mercato.
La questione tra Unicredit e Italpetroli si è inasprita negli ultimi mesi, dopo un durissimo scontro tra Rosella Sensi e Paolo Fiorentino ( il numero due dellistituto bancario), ma anche a causa del muro contro muro al quale erano arrivati lavvocato De Giovanni ( Italpetroli) e lavvocato Cappelli ( Unicredit). Era diventato un braccio di ferro a livello personale. Per questo Italpetroli ha deciso di affidare la pratica a Gambino e Conte, così come potrebbe essere Unicredit a sostituire Cappelli. In questo caso la sua uscita dal Consiglio di amministrazione di Italpetroli ( che sarà convocato per fine mese) avrebbe una diversa chiave di lettura. Il fatto che Unicredit abbia messo la pratica nelle mani del professor Francesco Carbonetti, fiduciario storico di Banca di Roma e dellavvocato Elio Ludini, legale di riferimento di Capitalia, è un altro segnale che la questione non sarà più trattata da De Giovanni e Cappelli, ma da Gambino e Conte da una parte e Carbonetti e Ludini dallaltra.




