IL MESSAGGERO (R. DIMITO) - Andrà deserta anche l'assemblea di oggi di Italpetroli, dopo quella di venerdì scorso, convocata dalla fmiglia Sensi, azionista al 51%, per estromettere dal cda Roberto Cappelli , rappresentante di Unicredit, socio al 49%. Il nuovo rinvio serve, come anticipato da Il Messaggero di domenica, per definire un accordo fra le parti da costruire attorno al tavolo del giudizio arbitrale promosso dai Sensi per contrastare i 13 decreti ingiuntivi richiesti da piazza Cordusio e tendenti ad avere dal giudice la possibilità di vendere immobili e asset petroliferi.
I Sensi attraverso il giurista Agostino Gambimo avrebbero iniziato un arbitrato per neutralizzare le vie legali di Unicredit: secondo le loro ragioni l'accordo di riscadenziamento del debito di 400 milioni di Italpetroli ..
I Sensi attraverso il giurista Agostino Gambimo avrebbero iniziato un arbitrato per neutralizzare le vie legali di Unicredit: secondo le loro ragioni l'accordo di riscadenziamento del debito di 400 milioni di Italpetroli verso Unicredit (300) e Mps (il resto) sarebbe ancora in vigore. E siccome quel contratto prevede una moratoria, cioè un congelamento, delle azioni escutive da parte delle banche, i decreti ingiuntivi violerebbero il contratto.
Unicredit, che nell'arbitrato è affiancato da Francesco Carbonetti, ritiene invece che Italpetroli sarebbe innadempiente non avendo pagato le rate e quindi avrebbe fondamento l'azione giudiziaria. La partita si cercherà di risolverla a tavolino dove siederanno anche i legali Gianroberto de Giovanni (studio Lovells) e Cappelli (studio Grimaldi e associati). Il primo incontro del tavolo negoziale dovrebbe avvenire a giorni: l'obiettivo sarebbe di concordare la cessione dei beni in forma ordinata.
