« Assente ingiustificato » . Due parole per sintetizzare il comunicato comparso ieri sul sito della federazione calcio brasiliana, a proposito del caso Juan. Convocato dal ct Dunga per le due amichevoli con Inghilterra e Oman, stoppato a Roma dal club giallorosso, su precisa indicazione del presidente dottoressa Rosella Sensi.
Due parole, chiaramente, che hanno lasciato del tutto aperto il caso nato con la presa di posizione della Roma, peraltro supportata da motivazioni che ci stanno tutte. Caso che era nato domenica scorsa quando il coordinatore tecnico del club giallorosso, Gian Paolo Montali, aveva detto al mondo che Doni e Juan non avrebbero risposto alla convocazione per la Seleçao.
Decisione che due giorni dopo aveva perso il suo cinquanta per cento, Doni, anche alla luce del miglioramento delle condizioni fisiche del portiere (questa almeno la motivazione della Roma). Doni ieri, peraltro, nel ritiro del Brasile a Doha ha rilasciato alcune dichiarazioni, «io sto bene, ma la Roma non voleva farmi partire per preservarmi» , che a Trigoria non hanno fatto per nulla piacere. Ma torniamo a Juan, invece, che ieri ha sostenuto entrambi gli allenamenti (Menez ha la febbre, Motta ha rimediato una contusione alla coscia destra).
Visto il comunicato della federazione brasiliana, ieri a Trigoria attendevano un documento scritto, più dalla Fifa che dalla federazione brasiliana, in cui si chiedesse il rispetto della convocazione. Al fax del club giallorosso, invece, non è arrivato nulla. E questo non può che legittimare la posizione della Roma come ha sottolineato anche ieri Gian Paolo Montali:
«Non ci è arrivata nessuna richiesta, per noi non è cambiato nulla, Juan rimane a Trigoria. Se ci sarà qualche novità, saremo pronti ad affrontarla» . Cè da dire anche, oltretutto, che la Roma ha la convinzione di poter contare sulla complicità, chiamiamola così, del giocatore che ieri ha avuto un nuovo colloquio con lo stesso Montali al quale ha detto di essere disponibile a una dichiarazione ufficiale sulla questione. Cosa che al momento è stato deciso di non fare.
Meglio, si potrebbe dire, dopo aver letto nel tardo pomeriggio di ieri, un comunicato comparso sul sito
globeoesporte.com in cui, una portavoce del giocatore della Roma, ha dichiarato cose che non fanno del tutto scopa con quello che al contrario Juan ha detto la Roma. Nel comunicato, infatti, si legge che il difensore «non ha potuto rispondere alla convocazione per la Nazionale per decisione del presidente della Roma, come scritto in un documento inviato al giocatore e alla federazione brasiliana. Juan spera che questa vicenda non pregiudichi il suo futuro nella Seleçao» .
Ci pare evidente che in Brasile Juan non poteva che fare una dichiarazione diversa, per capire la situazione non ci vuole unintelligenza superiore alla media, ma certo questa vicenda la si può definire ancora in evoluzione e tuttaltro che conclusa. La Roma è intenzionata ad andare avanti, ma molto dipenderà da quello che ci sarà scritto sul documento che potrebbe arrivare dalla Fifa, sempre che arrivi, cosa che gli ultimi eventi fanno ritenere più che probabile.
La giornata di oggi dovrebbe essere quella decisiva, in un senso o nellaltro. La Roma sa di aver forzato la situazione, ma sa anche che a questo punto non può tornare indietro, a costo di decidere di non utilizzare Juan alla ripresa del campionato nella partita contro il Bari, anche perché dopo tutto questo can can il giocatore potrebbe andare incontro a una squalifica.