Il Brasile: Juan deve essere qui

13/11/2009 alle 09:11.

« Assente ingiustificato » . Due parole per sintetizzare il comunicato comparso ieri sul sito della federazione calcio brasiliana, a proposito del caso Juan. Convocato dal ct Dunga per le due amichevoli con Inghilterra e Oman, stop­pato a Roma dal club giallorosso, su pre­cisa indicazione del presidente dottores­sa Rosella Sensi.

Due parole, chiaramente, che hanno la­sciato del tutto aperto il caso nato con la presa di posizione della Roma, peraltro supportata da motivazioni che ci stanno tutte. Caso che era nato domenica scorsa quando il coordinatore tecnico del club giallorosso, Gian Paolo Montali, aveva detto al mondo che Doni e Juan non avrebbero risposto al­la convocazione per la Se­leçao.

Decisione che due giorni dopo aveva perso il suo cinquanta per cento, Doni, anche alla luce del miglioramento delle condi­zioni fisiche del (questa almeno la motiva­zione della Roma). Doni ie­ri, peraltro, nel ritiro del Brasile a Doha ha rilascia­to alcune dichiarazioni, «io sto bene, ma la Roma non voleva farmi partire per preservarmi» , che a Trigo­ria non hanno fatto per nulla piacere. Ma torniamo a Juan, invece, che ieri ha so­stenuto entrambi gli allenamenti (Menez ha la febbre, Motta ha rimediato una con­tusione alla coscia destra).



Visto il comunicato della federazione brasiliana, ieri a Trigoria attendevano un documento scritto, più dalla Fifa che dal­la federazione brasiliana, in cui si chie­desse il rispetto della convocazione. Al fax del club giallorosso, invece, non è ar­rivato nulla. E questo non può che legit­timare la posizione della Roma come ha sottolineato anche ieri Gian Paolo Monta­li:

«Non ci è arrivata nessuna richiesta, per noi non è cambiato nulla, Juan rima­ne a Trigoria. Se ci sarà qualche novità, saremo pronti ad affrontarla» . C’è da di­re anche, oltretutto, che la Roma ha la convinzione di poter contare sulla com­plicità, chiamiamola così, del giocatore che ieri ha avuto un nuovo colloquio con lo stesso Montali al quale ha detto di es­sere disponibile a una dichiarazione uffi­ciale sulla questione. Cosa che al mo­mento è stato deciso di non fare.



Meglio, si potrebbe dire, dopo aver let­to nel tardo pomeriggio di ieri, un comu­nicato comparso sul sito

globeoesporte.com in cui, una portavoce del giocatore della Roma, ha dichiarato cose che non fanno del tutto scopa con quello che al contrario Juan ha detto la Roma. Nel comunicato, infatti, si legge che il difensore «non ha potuto rispondere alla con­vocazione per la Nazionale per decisione del presiden­te della Roma, come scrit­to in un documento inviato al giocatore e alla federa­zione brasiliana. Juan spe­ra che questa vicenda non pregiudichi il suo futuro nella Seleçao» .



Ci pare evidente che in Brasile Juan non poteva che fare una dichiarazione diversa, per capire la situa­zione non ci vuole un’intel­ligenza superiore alla me­dia, ma certo questa vicen­da la si può definire ancora in evoluzione e tutt’altro che conclusa. La Roma è intenzionata ad andare avanti, ma molto dipenderà da quello che ci sa­rà scritto sul documento che potrebbe ar­rivare dalla Fifa, sempre che arrivi, cosa che gli ultimi eventi fanno ritenere più che probabile.

La giornata di oggi do­vrebbe essere quella decisiva, in un sen­so o nell’altro. La Roma sa di aver forzato la situazio­ne, ma sa anche che a questo punto non può tornare indietro, a costo di decidere di non utilizzare Juan alla ripresa del campionato nella partita contro il Bari, anche perché dopo tutto questo can can il giocatore potrebbe andare incontro a una .