Felicità Okaka: «Sogno la finale»

06/11/2009 alle 09:29.

CORSPORT (P. TORRI) - Confessiamo. Nell’intervallo, in­sieme a un collega, in tribuna stampa ave­vamo ironizzato sui primi quarantacinque minuti di Stefano Okaka. Come stopper è stato perfetto, la reciproca battuta per provare pure a sdrammatizzare il mo­mento di grande difficoltà che stava vivendo la Roma, in quel momento con un piede fuori dall’Europa. Una battuta figlia legittima di quella respinta (in fuori­gioco) su un tiro a botta si­cura di sicuro e pure di un colpo di testa a spazzare l’area del Fulham. Come è giusto che sia, la ripresa ci ha punito, al minuto trentuno della ripresa, cross di Taddei, capocciatona di Stefano Okaka, battuto Schwarzer, il portiere australiano ..



Gol che può avere una pesantezza determinante nel cammino europeo dei giallorossi, il primo era stato quello d’apertura ai bulgari del Cska Sofia, il secondo in questa Europa League del ragazzo nato a Castiglion del lago, cresciuto nel settore giovanile, ven­ti anni appena compiuti, esperienze in prestito a Modena e Brescia prima di tor­nare a Trigoria per provare a coprire quel buco del centravanti con certe caratteri­stiche che in casa gialloros­sa manca dai tempi di Ga­briel Omar Batistuta.



Un gol che ha sbloccato Okaka: « Sono felice per questo gol, ci voleva. Sono felice soprattutto per la Ro­ma, perché è stata una rete che ci ha consentito di vin­cere la partita e rilanciarci nel girone di Europa League. Noi in que­sta coppa vogliamo andare avanti, ci te­niamo, il sogno è di arrivare in fondo. Ora siamo benino in classifica, non è ancora fatta, ma penso che sarà sufficien­te vincere una delle due prossime partite per andare avanti. Primi o secondi in questo momento mi interessa poco, l’im­portante sarà continuare la nostra avven­tura in coppa» .


Non è stata una bella Roma, neppure quella di ieri sera. Ancora una volta è sta­ta una Roma andata sotto nel punteggio nel corso di un primo tempo giocato tra il male e il malissimo, poi la reazione nella ripresa che ha consentito ai giallorossi di bissare il successo di dome­nica scorsa sul :


«Nel primo tempo abbiamo incontrato diverse difficol­tà, loro non concedevano spazi e cercavano di ripar­tire. Le difficoltà sono au­mentate dopo che il Ful­ham era passato in vantag­gio. Nella ripresa siamo an­dati meglio, ma per essere onesti bisogna dire che la loro prima espulsione ci ha da­to una mano perché ci ha consentito di trovare un po’ di spazio in più. Alla fine credo che la nostra vittoria sia stata me­ritata anche perché gli inglesi dopo il gol del vantaggio non hanno più tirato in por­ta » . Gol del vantaggio inglese realizzato su rigore con Doni che era ancora in porta. Poi, purtroppo, il titolare giallorosso è stato costretto a chiedere il cambio alla fine del primo tempo. Colpa del riacutiz­zarsi del dolore alla coscia, conseguenza dell’infortunio subito contro il Livorno. A tre giorni dalla sfida di San Siro contro l’Inter, un po’ di apprensio­ne per il recupero del bra­siliano, anche se lo staff medico romanista è sem­brata piuttosto ottimista sulle possibilità che Doni ce la faccia. C’è una certa speranza che pure Juan possa mettersi a disposizio­ne di Ranieri per domenica prossima. «Sto meglio, domani (oggi ndr) farò un provino, a San Siro voglio esserci » . I maligni aggiungono: anche perché poi ci sarà da rispondere alla con­vocazione del Brasile di Dunga. Ma la Ro­ma, magari il neo arrivato Montali, non potrebbe comunque fare una telefonatina al ct Dunga?