«E’ un delitto non fare il tridente. Menez è il giocatore di Ranieri»

24/11/2009 alle 09:57.

IL ROMANISTA (D. LUCIANI) - Tridente sì, tridente no? E, soprattutto, è possibile per questa Roma? Come? Quando? Menez, Totti e Vucinic schierati insieme in campo hanno sorpreso la gran parte dei romanisti, rendendoli felici, ma tecnicamente questa soluzione quanto è praticabile da Claudio Ranieri? Risponde Ezio Glerean, che è stato - ed è - l’allenatore più offensivista d’Italia, lui il primo in Italia a giocare con quattro punte con il Cittadella, ottenendo una doppia promozione dalla C2 alla B con moduli come il 4-2-4 e il 3-3-4. Eccolo..



«E’ un delitto non far giocare insieme calciatori come Menez, e Vucinic, i grandi giocatori possono sempre coesistere, basta che la squadra sia pronta a sacrificarsi». Semplice, almeno a dirsi. Ma secondo Glerean pure a farsi, visto che ci sono degli esempi: «Il Milan schiera Pato, Borriello e Ronaldinho più Pirlo e  Seedorf, Leonardo è stato bravo a rimodellare la squadra, trovando gli equilibri giusti. Analogie con Spalletti? No, lui preferiva allargare di più sulle fasce, mentre Ranieri ha capito che Menez si esprime meglio al centro e lo sta sfruttando giocando più centrale. Sono moduli che sulla carta si assomigliano, ma in campo sono  molto diversi».

Poi c’è l’eccezione: «Con puoi giocare in qualsiasi modo, è uno che gli bastano pochi minuti per fare la differenza. Per questo lo porterei ai Mondiali, è un campione e in un campionato del Mondo  la sua personalità può essere fondamentale».

Glerean o non Glerean, una cosa è certa: Ranieri ha un buon numero di frecce nel suo arco. Il tridente può subire tante modifiche anche a partita in corso e ai giocatori più volte piace scambiarsi la posizione. Posto comunque che da vertice alto non si tocca vista la quantità  industriale di realizzazioni, il tecnico deve convincere a pieno Menez e Vucinic a garantire continuità di copertura con alternanza e contemporaneità di pressing sui primi portatori di palla avversari. Il montenegrino, grazie ad una progressione incredibile, è più adatto ad andare sull’esterno, mentre il francese con il suo scatto bruciante nei primi trequattro passi è maggiormente in grado di puntare e saltare centralmente i difensori. I movimenti poi mutano il modulo dallo spallettiano (con Perrotta alto a destra) al 4-4-1-1 in fase difensiva con Vucinic largo a sinistra sulla linea dei centrocampisti. Tre gol alla miglior difesa del campionato non sembrano male come inizio. Il fatto importante è anche un altro: sembra che la squadra sia  contenta di questa nuova soluzione. Almeno col Bari è stata più di un’impressione.