CORSPORT (P. TORRI) - Daniele De Rossi è ricoverato al Gemelli, reparto solventi 1, primario Pierfrancesco Bassi, zona E, quella privata del grande ospedale della capitale, stanza singola, numero mille e spicci. Ma la frattura allo zigomo subita domenica scorsa nel corso del primo tempo della partita con lInter, con inevitabile intervento chirurgico il giorno dopo, proprio al Gemelli, non centra nulla.
Il centrocampista della Roma (che non ha comunicato nulla sullaccaduto) e della Nazionale è alle prese con una dolorosissima colica renale e come si può facilmente dedurre non può per nulla essere una conseguenza del problema allo zigomo. Dopo una notte di dolori lancinanti (chi ha avuto questo tipo di problema può capire benissimo), De Rossi nella prima mattinata di ieri ha allertato lo staff medico romanista che gli ha consigliato limmediato controllo in ospedale.
E stato scelto il Gemelli che ormai da qualche tempo è diventato lospedale di riferimento della società giallorossa. Il giocatore, che non abita vicinissimo al Gemelli, è arrivato nella struttura ospedaliera intorno alle nove di ieri mattina, sono stati sufficienti pochi minuti per capire la natura del problema, intorno alle nove e trenta De Rossi ha firmato il modulo per il ricovero.
Il giocatore è stato sottoposto a una serie di accertamenti radiografici ed è stato sottoposto a una terapia antidolorifica. Vista la situazione, in questo momento è da escludere che il biondo di Ostia possa essere a disposizione di Claudio Ranieri alla ripresa del campionato, quando allOlimpico la Roma ospiterà il lanciatissimo Bari di Giampiero Ventura. Perché sono tutti da stabilire i tempi di recupero.
E, anche, quale sarà la terapia che dovrà seguire per risolvere il problema. Per quanto sappiamo, è la prima volta che De Rossi è alle prese con una colica renale che è determinata dalla presenza di calcoli. Molto dipenderà dalle dimensioni di questi calcoli. E pure dove sono posizionati. In questi casi, infatti, la prima terapia che si fa è quella farmacologica che come obiettivo ha quello dellespulsione naturale dei calcoli. Ma se questi sono troppo grandi, oppure posizionati in una zona delle vie urinarie poco favorevole allespulsione, diciamo così, allora il rischio è quello di dover intervenire chirurgicamente. E non bisogna essere premio Nobel per la medicina per capire che unoperazione ai reni comporterebbe tempi di recupero assai più lunghi.
Questa dellintervento è comunque lipotesi molto meno probabile, ormai grazie ai progressi della medicina in quasi tutti i casi di colica renale, si riesce a risolvere il problema con i farmaci. Certo i tempi, in ogni caso, non sono brevissimi. Ci vuole sicuramente qualche giorno come minimo, con il paziente che deve bere quattro- cinque litri dacqua quotidiani per favorire lespulsione, il tutto associato a una terapia antispastica per dilatare le vie urinarie e a una serie di farmaci che devono frantumare i calcoli rendendone più facile lespulsione.
Nel migliore dei casi, e questo ovviamente auguriamo con tutto il cuore al giocatore che sta attraversando un momento di grande sfortuna, De Rossi non potrà tornare ad allenarsi per qualche giorno. Oggi si conosceranno con maggiore esattezza le condizioni del paziente che, dopo anni in cui ha giocato tra le sessanta e le settanta partite ufficiali risultando assente in pratica solo quando ha dovuto scontare qualche turno di squalifica, non avendo mai avuto problemi fisici rilevanti, ora è alle prese con questo doppio problema, zigomo e colica renale, che lo costringerà a fare da spettatore prima della Nazionale e poi della sua Roma. In bocca al lupo.