
CORSPORT (P. TORRI) - Da Costa, Falcao, Cerezo, Aldair, Cafu, giusto per ricordare i nomi più importanti. La via brasiliana è sempre stata una costante della Roma, al punto che sono stati 28 i connazionali del presidente Lula che hanno vestito la maglia giallorossa, da nessun altro Paese sono arrivati tanti stranieri. Certo cè stato pure qualche bidone di quelli che rimangono impressi nella mente dei tifosi, pensate ad Andrade o a Fabio Junior, ma di fatto il bilancio può essere considerato soltanto positivo. Ed è vero al punto che in Brasile la Roma per certi versi è la squadra italiana più famosa e seguita, più ancora che Juventus, Inter e Milan, proprio perché..
Da qualche anno questa simbiosi tra Roma e Brasile aveva raggiunto il suo apice, la passata stagione otto brasiliani a Trigoria ( cera pure Filipe), ora sette che costituiscono circa un terzo della rosa di una squadra importante. Mai in passato si era arrivati a questi numeri, pur ricordando come nella Roma del secondo scudetto Falcao ebbe un ruolo decisivo o, nella stagione del terzo titolo, Aldair, Zago, Cafu e Assunçao furono, chi più chi meno, decisivi nel trionfo finale di quella Roma che regalò a Franco Sensi il sogno di tutta la sua vita.
Sono stati amati quasi tutti i brasiliani sbarcati da queste parti, in pochi hanno deluso le aspettative come per esempio Renato che arrivò a Trigoria in elicottero per poi essere sbolognato alla fine di quella stagione come un bidone. Ma Roma ha continuato ad amare il Brasile. Almeno fino a oggi.