Come vanno quei tre: «Può essere la svolta»

23/11/2009 alle 09:18.

GASPORT (M. CECCHINI) - In principio è Vucinic. Un Mirko quasi nuovo, che sfog­gia un paio di baffi da signorot­to dei Balcani. Accelerazione, ti­ro, palo. Vuoi vedere che il tri­dente funziona? Vuoi vedere che Jeremy Menez, invocando­lo dopo il pari di San Siro con l’Inter, aveva avuto ragione? Basta metà partita (in realtà an­che meno) per santificare la ga­ra contro il Bari con un sì con­vinto, archiviando i soli 19 mi­nuti stagionali (contro la Juven­tus) in cui la formula era stata provata più o meno come carta della disperazione. Insomma, l’etichetta di Ranieri difensivi­sta anche stavolta può andare in soffitta insieme a tutti i luo­ghi comuni che ci accompagna­no ogni ..

Qualità A fine partita, l’allenato­re giallorosso fa il sornione. «Menez con e Vucinic? Io cerco sempre di mettere quali­tà in campo, ma serve capire il momento giusto. Ho parlato con tutti e tre prima della gara e gli ho spiegato cosa volevo. Poi ho chiesto attenzione al cen­trocampo. Ho cercato di mette­re in campo la squadra in modo tale che possa risolvere la parti­ta a breve. Sono stato contento del lavoro fatto da tutti e tre: , Menez e Vucinic. Mirko è stato immenso, quando lo sarà per novanta minuti sarà ancora più bello. Per dire che è la for­mula giusta, comunque, biso­gnerà aspettare altre partite, al­tri test e vedere come reagiamo a tutta questa qualità che abbia­mo davanti, come il resto della squadra riesce a sopperire. Io mi auguro che sia la giornata della svolta, però soltanto il fu­turo ce lo potrà dire La parola magica? La solita: equilibrio. «Credo che un allenatore deb­ba sempre cercare di far quadra­re la propria squadra, con gli uo­mini migliori tecnicamente, quelli che possano aprire le dife­se avversarie. Si devono sacrifi­care per mantenere quel poco di equilibrio che dobbiamo ave­re, altrimenti si sbanda».

Perrotta ottimista L’ottimismo ha la faccia di Perrotta. «C’è grande soddisfazione, siamo ri­partiti col piede giusto. La Na­zionale? Non so se la merito o meno, valuterà Lippi. Quattro anni fa, in questi periodi, non ero neppure tra i papabili e poi...». E poi è arrivato il Mon­diale con un tris giallorosso: , e Perrotta. A pensarci bene, anche questo un tridente. Sentimentale.