IL ROMANISTA - Riccardo, come sta andando lesperienza alla Triestina? «A Trieste ho cominciato bene, ho trovato un tecnico che mi conosceva come Gotti (ex selezionatore delle nazionali giovanili, ndr) che mi ha concesso delle occasioni per giocare.
«A Trieste ho cominciato bene, ho trovato un tecnico che mi conosceva come Gotti (ex selezionatore delle nazionali giovanili, ndr) che mi ha concesso delle occasioni per giocare. Ora cè Somma, un nuovo allenatore che in precedenza non mi aveva mai visto in campo. Spero che conoscendomi meglio possa darmi più spazio in futuro. Per ora, con lui, sono subentrato già due volte ed è una buona cosa».
È stato difficile andare via da casa e iniziare in una nuova città?
«Mi sono concentrato subito su questa nuova esperienza evitando le distrazioni. Per me è fondamentale riuscire a dimostrare che non sono solo una giovane promessa, ma un calciatore che può dare molto fin da subito».
Dal campionato Primavera alla Serie B cè una bella differenza. Limpatto è stato duro?
«Ciò che mi mancava maggiormente era lesperienza, e quella si acquisisce solo giocando. Mister Gotti, appena sono arrivato, mi ha dato subito unopportunità in Coppa Italia contro il Cagliari. Ho fatto bene e mi ha confermato. È stato un momento importante, mi ha dato fiducia per il prosieguo dellavventura ».
Qualche compagno ti ha dato una mano nellambientamento?
«Oltre a Scurto e Magliocchetti, due ex Roma, mi è stato molto vicino Giorgio Gorgone, il capitano della squadra. È un giocatore di grande esperienza, con più di 200 presenze in Serie B, che mi dà sempre dei consigli preziosi».
Ti sei posto degli obiettivi per questa stagione?
«Limportante è giocare e mantenere un alto ritmo. Arrivare non solo al livello della Serie B ma migliorarsi sempre più».
Lobiettivo futuro è invece quello di tornare a Roma?
«Certo, non cè dubbio. Lavoro costantemente proprio per questo».
Da Trigoria hai sentito qualcuno?
«Sono venuto a Roma per il derby che si è giocato al Memorial Franco Sensi. Cera tutto lo staff e ho avuto modo di parlare con loro. Comunque ci sentiamo anche via telefono, abbiamo contatti diretti».
Avrai parlato anche con Alberto De Rossi.
«Con lui ho un ottimo rapporto. È una bravissima persona oltre che un bravo tecnico. Mi dà sempre consigli utili».
Stai seguendo i tuoi ex compagni della Primavera?
«Sì, oltre a Bertolacci, che sta con me in Nazionale, sento spesso Malomo che mi tiene aggiornato. Stanno facendo bene e so che Antei, il centrale che sta giocando al mio posto, sta disputando un ottimo campionato. Sono contento per lui e spero che abbia la fortuna di esordire con i grandi».
Tu non hai avuto questa opportunità, al contrario di altri tuoi compagni. Ti sei chiesto perché?
«A volte ci vuole un pizzico di fortuna e la Roma nella scorsa stagione non stava attraversando un gran momento. Magari serviva un esterno che dava fluidità al gioco più che un centrale difensivo, in squadra poi ce nerano tanti».
Qual era il tuo rapporto con Spalletti?
«È un tecnico molto competente. Dal punto di vista tattico è perfetto e ti dà molti consigli».
Ti sei allenato spesso con la prima squadra. Un buon modo per migliorare.
«Quando ti confronti con giocatori di un certo livello, cerchi di imparare il più possibile e di cogliere ogni sfumatura. Magari da Mexes cercavo di studiare il suo approccio alla fase difensiva, mentre da De Rossi la circolazione della palla. Senza parlare di Totti. Bisogna rubare qualcosa da tutti (ride, ndr)».
Migliorando, sei diventato uno dei punti fermi della Nazionale Under 19 che si sta preparando per le qualificazioni allEuropeo.
«Questa squadra non farà bene solo alle qualificazioni, ma anche alla fase finale. Siamo un bel gruppo, unito, e cè tutto il potenziale per vincere».