
GASPORT - Questa «guerra di trincea», come lha definita uno dei protagonisti in campo, sta diventando molto romana: incontri, chiamate, chiacchiere di circolo sono allordine del giorno. Tentativi di inciuci, ma ancora piuttosto raffazzonati. Dopo il fuoco legale di UniCredit e la difesa sofferta della Sensi, lunedì Alemanno ha tentato di redimere la querelle allinsegna del «volemose bene», ma lincontro del Campidoglio, si sa, è andato male. La banca ha illustrato al sindaco la gravità della situazione, la Sensi non ne ha voluto sapere. «Rosella, stai perdendo unoccasione», le ha fatto notare Alemanno. Il sindaco ha capito lo stato delle cose: Italpetroli al collasso ..
Ma in che modo? Lo stadio, almeno allo stato attuale, non serve più. «Dobbiamo aspettare la legge», ha ribadito ieri Alemanno. E allora?
Intanto, le chiacchiere aumentano. E pure la Consob, di cui si aspettano ancora le conclusioni delle indagini Soros e Fioranelli, si è rifatta viva, allarmata dalle notizie su Italpetroli e le ripercussioni sulla Roma. «Stiamo monitorando ha detto il presidente Cardia , sono previste nuove audizioni». Il calendario prevede Sensi, UniCredit, la Pricewaterhouse e i sindaci di Italpetroli, che ieri si sono riuniti dopo aver ricevuto la richiesta di chiarimenti della banca.
«Stiamo valutando la situazione», ha detto il presidente Mario Perrone. Si attende una risposta.