CORSPORT (P. TORRI) - Mister Peroni ha un gessato blu, la cravatta in tinta, scarpa da matrimonio, lucida e con lacci, nessun pettine nascosto in tasca, una forma fisica da augurare a tutti. Mister Peroni arriva in Federcalcio con quel pizzico di ritardo di chi sa di essere atteso, telecamere, flash, sorrisi, saluti, strette di mano. Mister Peroni da due mesi è disoccupato per scelta, sta per decidere il suo futuro, per ora fa il testimonial di uno degli sponsor storici della nostra Nazionale, per il lancio di Fantanazionale, un gioco tutto made in Italy, presentato dal direttore delle relazioni esterne della Peroni, dottor Federico Sannella, gioco che ha il pregio (applausi sinceri) di voler raccogliere fondi per battere la Sla e ..
Mister Peroni, dopo qualche settimana di silenzio trascorsa con la famiglia, un viaggetto a San Pietroburgo, uno prossimo in Inghilterra, nel tentativo di disintossiccarsi da quattro anni e un pezzo di Roma calcio, è tornato a parlare. Raccontando di Roma, Nazionale, Totti e Perrotta, Mourinho, campionato. Mister Peroni, se qualcuno ancora non lo avesse capito, è Luciano Spalletti: «Alla Roma ho dato tutto, ho ricevuto tanto. Ho fatto la scelta giusta. Era arrivato il momento che qualcun altro provasse a tirar fuori da questa Roma le sue enormi potenzialità. A me Roma e la Roma piacevano, continuo ad averle nel cuore. Il mio presidente è stato Franco Sensi, mi aiutò tantissimo, poi lo è stata anche la dottoressa Sensi. Tornare se la proprietà cambiasse? Non è questo il discorso. Ma se in futuro le nostro strade tornassero a incrociarsi, io sarei felice. Non voglio fare dichiarazioni sul fatto che io avrei abbandonato la nave, perché niente e nessuno potrà cancellare quello che ho vissuto con la Roma. Dico solo che tutti, compresi voi, dovete dare una mano alla Roma. Non è scritto da nessuna parte che il quarto monte ingaggi voglia dire arrivare sicuri nelle prime quattro. Ho letto anche che le dichiarazioni di Totti e Perrotta sul mio ciclo finito sono state interpretate come una rottura di rapporti. Non è vero. Ho sentito entrambi, come altri giocatori della Roma, dopo quelle parole. Con loro rimane un rapporto di amicizia e quando nello spogliatoio dissi che sarei andato via, erano tutti dispiaciuti» .
Mister Peroni ha anche parlato di Nazionale, facendo capire che un domani, chissà: «Per qualsiasi allenatore la nazionale è un sogno naturale, io mi sento pronto. Non mi permetto di dare consigli a Lippi, è il ct campione del mondo, il numero uno. Sul ritorno di Totti, decideranno loro, come è giusto che sia» . Mister Peroni il campionato e Mourinho: «Sette punti di vantaggio non sono pochi, ma il campionato è tuttaltro che finito. Ci sono una decina di squadre che possono puntare in alto, prima o dopo anche l'Inter attraverserà un periodo non felice. Resto convinto che attraverso il gioco sia più facile arrivare al risultato. Mourinho è un buon domatore (che dirà Mou? ndr), usa attenzione e tensione per consentire alle sue squadre di sfruttare gli episodi. Spesso negli scontri diretti gioca peggio, ma coglie quegli attimi e vince. In questo è il più bravo» .
Mister Peroni ha pure puntato il dito contro gli imbecilli della violenza: «Basta, non se ne può più. Bombe, agguati, minacce, è ora di smetterla. Lo sport è gioco, divertimento. Negli stadi italiani non portiamo più la nostra civiltà, siamo rimasti indietro a livello europeo. Il concetto di vittoria è esasperato, i giocatori sono persone non macchine. Non so se Capello abbia ragione, so però che io ho una grande determinazione, se abbiamo le intenzioni giuste si può combattere tutto questo» . Mister Peroni, infine, ha anticipato il suo futuro: «Più all'estero che in Italia. Sono andato a San Pietroburgo per vedere, capire. Valuterò la loro offerta» . Che accetterà, se non ne arriverà una più prestigiosa, estera o italiana.