Addio signora Viola una vita da first lady

11/11/2009 alle 09:21.

GASPORT (S. BOLDRINI) - Elegante e discreta fino all’ultimo, Flora Viola, vedova del presidente Dino, è morta ie­ri. Era nata a La Spezia il 25 lu­glio 1921. È stata la prima presi­dentessa della Roma: governò il club dalla morte del marito (19 gennaio 1991) all’ascesa di Giuseppe Ciarrapico (8 aprile 1991). La sera del 10 giugno 1991 sollevò la Coppa Italia.
Donna Flora La signora Flora Macera Viola divenne Donna Flora il 27 gennaio 1991. La Ro­ma stava giocando a Firenze ot­to giorni dopo la scomparsa del presidente. La domenica pri­ma, la Roma aveva perso 3-1 in casa col Pisa. A Firenze apparve uno striscione con la scritta «Donna Flora portaci in Euro­pa ». Flora Viola era seduta in tri­buna, accanto ..

Donna Flora La signora Flora Macera Viola divenne Donna Flora il 27 gennaio 1991. La Ro­ma stava giocando a Firenze ot­to giorni dopo la scomparsa del presidente. La domenica pri­ma, la Roma aveva perso 3-1 in casa col Pisa. A Firenze apparve uno striscione con la scritta «Donna Flora portaci in Euro­pa ». Flora Viola era seduta in tri­buna, accanto a Mario Cecchi Gori, che le indicò lo striscione e disse: «Guardi quanto le vo­gliono bene». Negli 80 giorni da presidentessa, Donna Flora conquistò tutti con i suoi toni garbati. Nel primo discorso ai calciatori, disse: «Siete i gioca­tori che mio marito ha voluto per ricostruire una grande Roma. Dimostrate di aver meritato la sua fiducia».

In quei giorni, le fu mol­to vicino Ottavio Bian­chi, l’allenatore che Viola aveva portato a Roma per aprire un nuovo ciclo: «Mio marito stima­va Bianchi. Era con­vinto fosse l’uomo giusto per ri­partire ».

La first lady Donna Flora fu una first lady esemplare anche se, dopo la conquista del secondo scudetto, disse: «Non mi sento una first lady». Una presenza di­screta, accanto ad un presiden­te di grande personalità come Dino Viola. Si erano conosciuti nel 1941, «Eravamo in vacan­za, in montagna. La prima im­pressione fu quella di un uomo severo. Mi disse che era tifoso della Roma. La prima partita che andam­mo a vedere insieme fu Livor­no- Roma nel 1942. Dino mi por­tò in bicicletta». Adorava Ro­ma, Donna Flora: «Sono entu­siasta di questa à. Conside­ro una grazia ricevuta viverci». Era particolarmente legata a Bruno Conti, Tancredi e Nela. Era entusiasta di : «Un fuo­riclasse. Mio marito aveva ra­gione nel dare importanza al settore giovanile». Il legame con i tifosi romanisti diventò fortissimo dopo la morte del marito: «Sulla sua tomba trovo sempre fogliettini, sciarpe, poe­sie. In questa à i fiorai sono quasi tutti romanisti. Mi regala­no mazzi di fiori gialli e rossi. Mi dicono 'li porti a suo mari­to' ».

La Roma e La Roma ha in­viato un messaggio di condo­glianze: «Alla Famiglia Viola il cordoglio del Presidente Rosel­la Sensi, dei dirigenti, dello staff tecnico, della squadra e di tutti i dipendenti dell'AS Ro­ma ». Poi il ricordo commosso di : «Donna Flora Viola mi ha sempre colpito per la sereni­tà che riusciva a trasmettere in­sieme alla immensa signorilità e, soprattutto, al suo sorriso». Messaggi del sindaco Aleman­no e del presidente della Provin­cia Zingaretti. La commozione di Aldair: «Sono senza parole». Il dolore di Walter Veltroni: «La scomparsa della signora Flora Viola mi addolora profonda­mente. Lei e il marito Dino so­no stati per anni un esempio di capacità e generosità per la ca­pitale ». Donna Flora si è fatta voler bene. Una gran donna.