Vucinic scalpita, a caccia del gol

03/10/2009 alle 09:58.

CORSPORT - Centoventicinque giorni sen­za segnare in campionato. E domani, quando all’Olimpico inizierà Roma ­Napoli, saranno centoventisei. D’ac­cordo, in mezzo c’è la sosta estiva ­sosta fino a un certo punto, perché in chiave europea la campanella que­st’anno è suonata molto presto - ma quattro mesi senza fare centro in Se­rie A restano sempre tanti, troppi per un attaccante che appena la scorsa stagione ha stabilito il suo record in maglia giallorossa (11 centri in cam­pionato) e che sogna di tornare sta­bilmente in doppia cifra, magari avvi­cinando quello score di 19 reti ottenuto a Lec­ce, nell’anno dell’esplosione

sosta estiva ­sosta fino a un certo punto, perché in chiave europea la campanella que­st’anno è suonata molto presto - ma quattro mesi senza fare centro in Se­rie A

restano sempre tanti, troppi per un attaccante che appena la scorsa stagione ha stabilito il suo record in maglia giallorossa (11 centri in cam­pionato) e che sogna di tornare sta­bilmente in doppia cifra, magari avvi­cinando quello score di 19 reti ottenuto a Lec­ce, nell’anno  dell’esplosione. Mirko Vucinic scalpita. Vuole sbloccarsi, e al­la svelta. Possi­bilmente contro il . Ne ha bisogno il montene­grino, ne ha bisogno la Roma, per ri­prendere quel discorso appena inizia­to con l’avvento di Ranieri - due vitto­rie di fila, a Siena e poi con la Fioren­tina - e interrotto, o almeno sospeso, da quell’incredibile 3 a 3 sotto l’acqua e nel fango di Palermo e dal rocambo­lesco pareggio strappato a Catania.



IL DIGIUNO - Mirko Vucinic in cam­pionato non segna dal 31 maggio. Sto­ria dell’ultima giornata di campiona­to, Roma- Torino 3- 2: sua la rete del momentaneo 2-1, decisiva nel finale per ribaltare l’iniziale vantaggio gra­nata con Vailatti. In assoluto, invece, l’ultima rete dell’attaccante montene­grino è datata 30 luglio: Roma-Gand 3-1, andata del terzo turno prelimina­re di Europa League. Sua la terza re­te che blinda la vittoria ma che, in ot­tica qualificazione, finisce poi anne­gata nella valanga di gol, sette, rifila­ta al ritorno alla squadra belga.

LO STOP - A segno nell’ultima gara ufficiale della stagione appena archi­viata, subito a segno nella prima usci­ta della nuova stagione. Tutto perfet­to, o quasi, perché a guastare i piani del montenegrino ecco l’intervento al ginocchio ( è il 5 agosto) che lo co­stringe ad uno stop di un paio di set­timane. E che impone, a Spalletti pri­ma e a Ranieri poi, di centellinare l’impiego del giocatore nelle pri­ma parte della stagio­ne. Così Vucinic salta il ritorno col Gand e l’an­data col Kosice, entra nel finale a Basilea e ritorna titolare solo contro il Cska, storia di

giovedì sera. Dall’Europa all’Italia, il percorso è praticamente lo stesso. Vucinic si ri­prende piano piano la Roma, la Roma pian piano ritrova un giocatore di cui ha e avrà tanto bisogno. Fuori a Ma­rassi con il , l’attaccante mon­tenegrino entra nel finale contro la e poi a Siena. Torna titolare con­tro la
, un’ora in campo per riprendersi l’Olimpico, poi parte tito­lare ancora a Palermo e Catania, re­stando però in campo fino al fischio finale. Il che ha rappresentato un bel segnale: il giocatore è pienamente re­cuperato, se ora riprende anche a se­gnare...

L’EVOLUZIONE - Il percorso di recu­pero di Mirko Vucinic è per certi ver­si una metafora efficace della rincor­sa della Roma. Partita bene in Euro­pa, come l’attaccante, ma poi frenata dall’infortunio, da quel doppio ko in avvio di campionato che ha innescato la rivoluzione tecnica (e tattica): via Spalletti, panchina a Ranieri. Con il nuovo allenatore Vucinic si è ricollocato nello scacchiere tattico. Nel di Spalletti il montenegri­no si era adattato, dimostrando da questo punto di vista una certa dutti­lità, a fare l’esterno sinistro nei tre al­le spalle di . Riuscendo a render­si pericoloso anche in quella posizione, cer­to, ma di fatto giocando più lontano dalla porta. Nel 4-4­2 di Ranieri, in­vece, è tornato a fare quello che è sempre stato: un attaccante.

LUI E IL - Giovedì sera Vuci­nic ha festeggiato il suo ventiseiesi­mo compleanno con la vittoria con­tro il Cska propiziata da Okaka e Per­rotta. Domani contro il , però, vorrebbe anche metterci del suo. Contro i partenopei finora è andato a segno solo una volta in carriera (an­che perché, col in B, le loro strade si sono incrociate poco), la scorsa stagione al San Paolo, firman­do il 3- 0 finale. Agli azzurri, però, non è riuscito ancora a fare gol da­vanti alla sua gente: un motivo in più per sbloccarsi.